I singoli individui hanno forma di cuscinetto tondeggiante o ovalare, lungo 1-3 cm, di colore bruno-verdastro, con anelli più chiari intorno agli osculi; formano colonie a sviluppo orizzontale che possono estendersi anche per alcuni metri quadri. La consistenza al tatto è morbida e viscida. Il loro endoscheletro è formato da spicole di ridotte dimensioni (microsclere), a forma di stella.[1]
Questa specie ha un areale atlantico-mediterraneo. Sporadiche segnalazioni nell'area indo-pacifica sono risultate attribuibili ad altre specie del genere Chondrilla.[2].
Possiede un apparato filtratore molto efficace che le consente di vivere anche in ambienti molto ricchi di materia organica in sospensione.[1]
La sua colorazione è legata alla presenza di cianobatterisimbionti.[1]
Altamente tossica per la maggior parte degli altri organismi marini, C. nucula rientra abitualmente nella dieta della tartaruga embricata (Eretmochelys imbricata).[4].
per via sessuata, con fecondazione degli ovociti che avviene all'interno della spugna medesima[5] e successivo rilascio di larve che, dopo un periodo di vita planctonica, si fissano al substrato.
per gemmazione[6], soprattutto quando le condizioni ambientali diventano avverse.
Boury-Esnault, N, Order Chondrosida Boury-Esnault & Lopes, 1985. Family Chondrillidae Gray, 1872., in Systema Porifera. A guide to the classification of sponges, Kluwer Academic/ Plenum Publishers: New York, Boston, Dordrecht, London, Moscow, pp. 291-298.
Hooper, J.N.A.; Van Soest, R.W.M, Systema Porifera: a guide to the classification of Sponges, New York, NY (USA), Kluwer Academic/Plenum Publishers, 2002, ISBN0-306-47260-0.
Mojetta A., Ghisotti A, Flora e Fauna del Mediterraneo, Mondadori, 2003, ISBN88-04-38574-X.