Christopher Seton-Watson

Christopher Seton-Watson
NascitaLondra, 6 agosto 1918
MorteLondra, 8 settembre 2007
Cause della morteCause naturali
Dati militari
Paese servitoRegno Unito (bandiera) Regno Unito
Forza armataBritish Army
CorpoRoyal Artillery
Anni di servizio1939-1945
GradoMaggiore
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna di Francia
Operazione Marita
Campagna del Nordafrica
Campagna di Tunisia
Campagna d'Italia
BattaglieOperazione Dynamo
Battaglia di Bologna
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Christopher Seton-Watson (Londra, 6 agosto 1918Londra, 8 settembre 2007) è stato un militare, storico e italianista britannico.

Era figlio dello storico Robert William Seton-Watson e fratello minore di Hugh Seton-Watson.[1][2] Partecipò alla seconda guerra mondiale: arruolato nel Royal Artillery, combatté nella campagna di Francia e nella successiva evacuazione di Dunkerque, poi nell'invasione tedesca della Grecia, nella campagna del Nordafrica e nella campagna d'Italia. Terminò la guerra col grado di maggiore, e gli venne concessa la Military Cross.[1][2] Nel 1993 rese pubblico il suo diario di guerra, redatto tra l'invasione italiana dell'Egitto e la battaglia di Bologna.[2]

Nel dopoguerra entrò a far parte dell'Oriel College come Fellow, insegnandovi fino al 1983.[1][2] Sviluppato un particolare interesse per l'Italia, divenne uno degli italianisti di riferimento del mondo accademico inglese, compiendo approfonditi studi sulla storia politica italiana tra XIX e XX secolo.[1][2] La sua opera più importante è Italy from Liberalism to Fascism 1870-1925 (1967).[1][2]

Nel 1982 fondò l'Association for the Study of Modern Italy, e per il suo contributo al mondo culturale due anni più tardi Sandro Pertini lo insignì dell'Ordine al Merito col grado di commendatore.[1][2] È morto nel 2007;[1] non era sposato e non aveva figli.[2]

Onorificenze britanniche

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Military Cross - nastrino per uniforme ordinaria
«Meriti di guerra»
— 1945

Onorificenze italiane

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Commendatore dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Meriti culturali»
— 1984
  1. ^ a b c d e f g Seton-Watson, Christopher, su treccani.it.
  2. ^ a b c d e f g h (EN) John Pollard, Obituary: Christopher Seton-Watson, su theguardian.com, 4 dicembre 2007.

Collegamenti esterni

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