Chuquiraga Juss., 1789 è un genere di piante angiosperme eudicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.[1][2]
Le specie di questa voce sono piante perenni con portamenti arbustivo con ramificazioni spesso molto intricate (altezza massima 0,25 - 2 metri). I fusti sono eretti o compressi in agglomerati a forma di cuscino; spesso sono spinosi. Possono essere presenti delle spine ascellari fascicolate.[3][4][5][6][7]
Le foglie lungo il caule, sessili, sono a disposizione alternata, opposta, verticillata oppure sono fascicolate. La forma delle lamine è varia: intera da ovata, lineare a obovata con apici spinosi. La superficie possiede da 1 a 3 nervature. Le foglie possono essere sia piatte che revolute. Le stipole sono assenti.
Le infiorescenze sono composte da capolini discoidi, sessili e solitari. I capolini, omogami, sono formati da un involucro a forma da cilindrica a campanulata (o elicoidale) composto da brattee (o squame) all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori (da 5 a 100) di tipo ligulato. Le brattee disposte in più serie (da 4 a 8) in modo embricato sono di vario tipo sia spinose che prive di spine, a consistenza fogliacea oppure membranosa con bordi variamente dentati, fimbriati o lacerati. Il ricettacolo, a forma piatta in genere è ricoperto da pagliette ed è alveolato.
I fiori, isomorfici, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori sono ermafroditi, actinomorfi (raramente possono essere zigomorfi) e fertili. In genere i fiori centrali sono bisessuali; quelli periferici sono sterili (unisessuali in genere).
I frutti sono degli acheni con pappo. La forma dell'achenio in genere è spiralata; la superficie è densamente villosa. Il pericarpo può essere di tipo parenchimatico, altrimenti è indurito (lignificato) radialmente; la superficie è irsuta o glabra. I pappi, formati da una serie di setole piumose, sono direttamente inseriti nel pericarpo o connati in un anello parenchimatico posto sulla parte apicale dell'achenio.
La distribuzione delle specie di questo gruppo è esclusivamente sudamericano dall'Argentina al Cile (in habitat xeromorfici).
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[9], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[10] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[11]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie. La sottofamiglia Barnadesioideae, con la sua sola tribù Barnadesieae, è una di queste.[1][7][12]
La sottofamiglia Barnadesioideae solo recentemente, in base a studi filogenetici di tipo molecolare (tutte le Asteraceae - eccetto le Barnadesioideae - hanno una particolare inversione in una data porzione del DNA), è stata elevata di rango tassonomico (prima era posizionata a livello subtribale all'interno della tribù Mutisieae). Nell'ambito della famiglia il gruppo Barnadesioideae, da un punto di vista filogenetico, è in posizione "basale", ossia forma un "gruppo fratello" con il resto della famiglia. Le sue specie sono caratterizzata morfologicamente dalla presenza di spine ascellari ai nodi.[6] Il genere Chuquiraga, nell'ambito della tribù, occupa una posizione abbastanza centrale; si è separato dal gruppo dopo il genere Schlechtendalia, ma prima di tutti gli altri generi della tribù. In base alle ultime ricerche all'interno delle specie di questo genere è nidificata la specie Duseniella patagonica indicando così la non monofilia di Chuquiraga.[13]
Il genere è suddiviso in due sezioni: sect. Acanthophylla e sect. Chuquiraga. Quest'ultima sezione a sua volta è suddivisa in due serie: ser. Parviflorae e ser. Chuquiraga.
Il numero cromosomico delle specie di questo gruppo è: 2n = 54 e 108.[6]
Il genere comprende le seguenti 23 specie:[2][14]