Cianato di sodio | |
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Nome IUPAC | |
Cianato di sodio | |
Abbreviazioni | |
NaOCN | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | CNNaO |
Massa molecolare (u) | 65.01 g/mol |
Aspetto | solido incolore |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 213-030-6 |
PubChem | 517096 |
SMILES | C(#N)[O-].[Na+] |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/l, in c.s.) | 1.89 g/mL |
Solubilità in acqua | 110 g/L a 20 °C |
Temperatura di fusione | 550 °C |
Proprietà tossicologiche | |
DL50 (mg/kg) | 1500 mg/Kg ratto, per os 260 mg/Kg topo, intraperitoneale |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
Frasi H | 302 - 412 |
Consigli P | 273 - 264 - 270 - 301+312 - 330 - 501 |
Il cianato di sodio (NaOCN) è un composto chimico formato dal catione sodio (Na+) e dall'anione cianato (OCN−). Si presenta come un solido cristallino bianco che adotta una struttura reticolare cristallina romboedrica centrata sul corpo (sistema cristallino trigonale) a temperatura ambiente[1].
Il cianato di sodio viene preparato industrialmente dalla reazione dell'urea con il carbonato di sodio a temperatura elevata:
Può anche essere preparato in laboratorio mediante ossidazione di un cianuro in soluzione acquosa mediante un agente ossidante blando come l'ossido di piombo[2]
Il cianato di sodio è un nucleofilo ideale e queste proprietà nucleofile lo rendono un importante contributo alla stereospecificità in alcune reazioni come nella produzione di ossazolidone chirale[3].
Il cianato di sodio è un reagente utile nella produzione di derivati asimmetrici dell'urea che hanno un range di bioattività principalmente negli intermedi dell'isocianato arilico[4]. Tali intermedi, così come il cianato di sodio, sono stati usati in medicina come mezzo per controbilanciare gli effetti cancerogeni sul corpo[5], con effetti sembra benefici sulle persone malate di anemia falciforme[6][7], e bloccando alcuni recettori per la melanina che ha mostrato alcuni benefici nel trattamento dell'obesità[4].