Ciclobenzaprina | |
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Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C20H21N |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 206-145-8 |
PubChem | 2895 |
DrugBank | DBDB00924 |
SMILES | CN(C)CCC=C1C2=CC=CC=C2C=CC3=CC=CC=C31 e CN(C)CCC=C1c2ccccc2C=Cc3c1cccc3 |
Dati farmacologici | |
Categoria farmacoterapeutica | Miorilassante ad azione centrale |
Teratogenicità | Nessuna evidenza negli animali |
Modalità di somministrazione | Via orale |
Dati farmacocinetici | |
Legame proteico | Viene metabolizzata in coniugati simil glucorinidi |
Emivita | Da 1 a 3 giorni |
Escrezione | Via renale |
Proprietà tossicologiche | |
DL50 (mg/kg) | 338 mg/kg nei topi
425 mg/kg nei ratti |
Indicazioni di sicurezza | |
La ciclobenzaprina, venduta in Italia con il nome commerciale di Flexiban, è un farmaco utilizzato nel trattamento di condizioni muscolo-scheletriche acute caratterizzate da spasmi muscolari.[1]
Autorizzata per uso medico negli Stati Uniti nel 1977, è disponibile anche in Italia come farmaco generico dal 1991.
Non risulta efficace in bambini affetti da paralisi cerebrale e pazienti affetti da malattie cerebrali o del midollo spinale.[1]
Gli effetti collaterali più comuni includono mal di testa, stanchezza, vertigini e secchezza delle fauci, mentre tra gli effetti collaterali gravi troviamo l'aritmia.[1]
La sicurezza del medicinale in gravidanza non è stata dimostrata da studi clinici, nonostante non siano stati riscontrati effetti teratogeni negli animali.[1]
Esistono evidenze di incompatibilità del farmaco con gli inibitori della MAO anche qualora il trattamento sia stato sospeso fino a due settimane prima dell'inizio del trattamento con ciclobenzaprina.[1]
Nel 2018 il costo all'ingrosso per dose negli Stati Uniti era inferiore a 0,05 USD.[2] Nel 2017, era il 43º farmaco più comunemente prescritto negli Stati Uniti, con oltre 17 milioni di prescrizioni.[3][4] Non è più autorizzato nel Regno Unito dal 2012.[5]