Cloralosio | |
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Nome IUPAC | |
(R)-1,2-O-(2,2,2-trichloroethylidene)-α-D-glucofuranose | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C8H11Cl3O6 |
Massa molecolare (u) | 309,52 |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 240-016-7 |
PubChem | 7057995 e 27525 |
SMILES | C([C@H]([C@@H]1[C@@H]([C@@H]2[C@H](O1)O[C@@H](O2)C(Cl)(Cl)Cl)O)O)O |
Proprietà chimico-fisiche | |
Temperatura di fusione | tra 176 e 182 °C (tra 349 e 360 °F; tra 449 e 455 K) |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
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pericolo | |
Frasi H | 301 - 332 - 336 - 410 |
Consigli P | 261 - 264 - 270 - 271 - 273 - 301+310 - 304+312 - 304+340 - 312 - 321 - 330 - 391 - 403+233 - 405 |
Il cloralosio (noto anche come α-cloralosio) è un avicida e rodenticida utilizzato per uccidere i topi a temperature inferiori a 15 °C. Viene impiegato anche nelle neuroscienze e nella medicina veterinaria come anestetico e sedativo.[1] Da solo o in combinazione, ad esempio con l'uretano, viene utilizzato per anestesie leggere ma di lunga durata.[2]
Chimicamente è un derivato acetalico clorurato del glucosio ed esercita un'azione simile a quella dei barbiturici sulla trasmissione sinaptica nel cervello, con potenti effetti sui recettori dell'acido γ-aminobutirrico di tipo A (GABAAR ).[3][4] Un isomero strutturale del cloralosio, il β-cloralosio (chiamato anche paracloralosio), è inattivo come modulatore GABAAR e anche come anestetico generale.[5]
Se ne fa spesso abuso per via delle sue proprietà avicide. Nel Regno Unito tale sostanza chimica è stata impiegata per avvelenare diversi rapaci protetti. Il suo legale utilizzo ai fini del controllo degli uccelli è spesso la causa di mortalità dei rapaci per avvelenamento secondario, nonché causa di avvelenamento primario di specie non bersaglio mediante il diretto consumo di esche, che è quanto accaduto ad esempio per il kererū.[6]