Il collettore di Bussard è un metodo teorico di propulsione spaziale che usa l'idrogeno del mezzo interstellare come combustibile, proposto nel 1960 dal fisico Robert W. Bussard (1928-2007).
In pratica usa un potente campo magnetico come statoreattore per raccogliere l'idrogeno destinato ad alimentare la reazione di fusione nucleare che produce l'energia per spingere il razzo.
È stato reso popolare dagli scrittori di fantascienza Larry Niven nel suo Ciclo dello Spazio conosciuto e Poul Anderson nel suo romanzo Tau Zero, e vi ha fatto riferimento Carl Sagan nel programma televisivo Cosmos. È anche presente nella immaginaria tecnologia delle navi stellari del franchise Star Trek.
Nell'universo fantascientifico di Star Trek il collettore Bussard viene utilizzato dalle navi stellari per raccogliere deuterio, il quale viene utilizzato per alimentare sia i reattori a fusione dei propulsori sia per innescare la reazione materia/antimateria all'interno del nucleo di curvatura.[1] Sulle navi della Flotta Stellare i collettori Bussard sono situati nella parte anteriore della gondola e sono caratterizzati da un tipico colore rosso brillante.
L'Enterprise D utilizza in un'occasione i collettori Bussard per "sparare" deuterio ad una nave incagliata in un'anomalia spaziale. Nel film Star Trek: L'insurrezione (1998), durante una battaglia intrapresa con delle navi son'a nell'area dello spazio denominata "Macchia di Rovi", l'Enterprise E utilizza i collettori Bussard per immagazzinare gas metreon (una sostanza volatile pericolosa in quanto estremamente esplosiva).[2]