Commissione Church

Il senatore Frank Church 1924-1984

La commissione Church - così detta perché presieduta dal senatore democratico statunitense Frank Church - fu una commissione parlamentare d'inchiesta statunitense che operò dal 1975 al 1976 per esaminare le operazioni governative legate alle attività della CIA e dell'FBI.[1] Divenne famosa perché condusse indagini sullo scandalo Lockheed.

La commissione - presieduta da Frank Church - durante la sua attività ha interrogato vari dirigenti della Lockheed-Martin tra cui Carl Kotchian, per un totale di circa 800 persone in 250 audizioni riservate e 21 pubbliche.[2] Una delle cose più sconvolgenti per la stampa e per gli americani portata alla luce dalla Commissione è stato il sistematico spionaggio di cittadini statunitensi operato da agenzie governative e militari[3], tra le quali il controllo della posta senza autorizzazione dell'autorità giudiziaria[4].

A livello internazionale la commissione Church è più nota per aver rivelato alcune covert operations illegali per il diritto internazionale[5] e le pratiche di continua corruzione da parte di aziende militari per vendere armi in Europa, Asia e Medio Oriente. Le rivelazioni che più hanno impattato in Europa e Asia sono state quelle che hanno portato nel 1976 allo scandalo Lockheed per tangenti.

A seguito delle sue indagini sull'attività della CIA (e di quelle parallele del comitato Pike alla Camera dei rappresentanti), il presidente Gerald Ford emanò l'executive order 11905 del 1976: ciò nel tentativo di vietare l'assassinio politico e riformare i metodi sino ad allora seguito dalla comunità dell’intelligence degli Stati Uniti[6], ma anche di migliorare la supervisione sulle attività di intelligence straniere.

Gran parte di questo executive order sarebbe poi stato rafforzato da Jimmy Carter con l'ordine esecutivo 12036 nel 1978, ma già nel testo di Gerald Ford compare - per la prima volta negli Stati Uniti - il divieto di assassinio (politico): "Nessun dipendente del governo degli Stati Uniti deve impegnarsi o cospirare per impegnarsi in un assassinio politico".

Membri della Commissione

[modifica | modifica wikitesto]
Maggioranza (Democratici) Minoranza (Repubblicani)
  • Frank Church, Presidente, Idaho
  • Philip Hart, Michigan
  • Walter Mondale, Minnesota
  • Walter Huddleston, Kentucky
  • Robert Burren Morgan, North Carolina
  • Gary W. Hart, Colorado

Il Rapporto della Commissione Church

[modifica | modifica wikitesto]

La relazione finale della Commissione è costituita da 7 Volumi, pubblicati tra il 1975 e 1976, e sono una trascrizione delle audizioni:

  1. ^ Loch K. Johnson, Legislative Reform of Intelligence Policy, Polity, Vol. 17, No. 3 (Spring, 1985), pp. 549-573.
  2. ^ U.S. Senate: Art & History Home > Historical Minutes > 1964-Present > Church Committee Created
  3. ^ Frank Church, Ending Emergency Government, American Bar Association Journal, Vol. 63, No. 2 (February, 1977), pp. 197-199.
  4. ^ The government is reading your mail - FBI - Salon.com Archiviato il 2 luglio 2007 in Internet Archive.
  5. ^ Loch K. Johnson, On Drawing a Bright Line for Covert Operations, The American Journal of International Law, Vol. 86, No. 2 (Apr., 1992), pp. 284-309.
  6. ^ Si è creato un consiglio di sorveglianza dell’intelligence, inizialmente presieduto dall'ex ambasciatore Robert Daniel Murphy e poi presieduto dal direttore della Central Intelligence Agency. Il presidente di questo Intelligence Oversight Board deve segnalare le attività illegali all' Attorney General e le irregolarità al presidente.
  • Johnson, Loch K. (1988). A Season Of Inquiry, Congress And Intelligence. Chicago: Dorsey Press. ISBN 978-0-256-06320-2.
  • Smist, Jr., Frank J. (1990). Congress Oversees the United States Intelligence Community, 1947-1989. Knoxville: University of Tennessee Press. ISBN 978-0-87049-651-6.
  • Ashby, LeRoy and Rod Gramer. Fighting the Odds: The Life of Senator Frank Church. Pullman: Washington State University Press, 1994. ISBN 9780874221039.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN135987026 · ISNI (EN0000 0000 9267 4563 · LCCN (ENn79049359 · J9U (ENHE987007441776905171