Crassothonna B.Nord., 2012 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae).[1][2]
L'etimologia del nome del genere deriva da due parole della lingua greca antica: la prima parte (crass) fa riferimento alla carnosità delle foglie; la seconda parte (othonna) si riferisce alla copertura lanuginosa tipica di queste piante.[3]
Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico Rune Bertil Nordenstam (1936-) nella pubblicazione " Compositae Newsletter. Stockholm" ( Compositae Newslett. 50: 71) del 2012.[4]
Habitus. Il genere comprende piante erbacee a ciclo biologico perenne; sono presenti portamenti arbustivi. Le piante in genere sono glabre. L'altezza di queste piante varia da pochi centimetri fino a circa mezzo metro.[5][6][7][8][9][10]
Fusto. I fusti sono affusolati (sottili o spessi), a volte carnosi; la ramosità varia da poca a molta.
Foglie. Le foglie lungo il caule sono disposte in modo alternato. Sono sessili (o brevemente picciolate) con lamine intere e con forme da subaffusolate o ovoidali a fusiformi e apici arrotondati o ottusi e a volte mucronati. Sono molto succulente e colorate di verde o glauco; possono essere pruinose
Infiorescenza. Le sinflorescenze sono composte da più capolini (ma anche uno solo). Le infiorescenze vere e proprie sono formate da un capolino terminale peduncolato di tipo disciforme o radiato e eterogamo. In particolare i capolini sono degli involucri molli a forma campanulata composti da diverse brattee disposte in modo più o meno embricato su una serie, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi (fiori dimorfici): quelli esterni del raggio ligulati (o filiformi) e quelli più interni del disco tubulosi. Le brattee, da 5 a 8, sono minute di tipo erbaceo e con margini membranosi; alla base sono un poco connate. Il ricettacolo in genere è nudo (senza pagliette), glabro, convesso e minutamente alveolato.
Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Sono inoltre ermafroditi, più precisamente i fiori del raggio (quelli ligulati e zigomorfi) sono femminili e fertili; mentre quelli del disco centrale (tubulosi e actinomorfi) sono bisessuali (ermafroditi) ma più spesso sono sterili e funzionalmente maschili.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. La forma dell'achenio è fusiforme-oblungo-obovoide con venature (o nervature) longitudinali; la superficie è glabra o appena pubescente e ricoperta da un denso tomento bianco-argenteo. Gli acheni dei fiori centrali sono in genere abortiti. Il carpoforo è indistinto o distinto e ha la forma di un anello apicale. Il pappo, persistente o caduco, è bianco e formato da una più serie di setole barbate. Dimensione dell'achenio: larghezza 1 – 3 mm; lunghezza 2 – 5 mm.
Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).
Africa del sud (Lesotho, Namibia e Sudafrica).
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[13], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[14] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[15]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][9][10]
Il genere di questa voce appartiene alla sottotribù Othonninae della tribù Senecioneae (una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). In base ai dati filogenetici la sottotribù, all'interno della tribù, occupa una posizione più o meno centrale e insieme alla sottotribù Senecioninae forma un "gruppo fratello".[10]
I seguenti caratteri sono distintivi per la sottotribù:[10]
La struttura principale della sottotribù è formata da una politomia di tre subcladi: (1) Gymnodiscus e Crassothonna, (2) Euryops, (3) Othonna, Hertia e Lopholaena.[10] Il genere di questa voce da poco è stato segregato dall'ampio e polifiletico genere Othonna in quanto le sue specie, dalle analisi molecolari, risultano più vicine a quelle del genere Gymnodiscus che a Othonna. Nella filogenesi della sottotribù Crassothonna e Gymnodiscus formano un "gruppo fratello".[8]
I caratteri distintivi per le specie del genere Crassothonna sono:[8]
Il numero cromosomico della specie è: 2n = 20 (specie diploidi; solamente C. rechingeri con 2n = 60 risulta esaploide).[8]
Questo genere ha 14 specie:[2]