È uno delle sole due croste incontaminate dell'Archeano identificate sulla Terra, risalente a 2,7-3,6 miliardi di anni fa; l'altra è il cratone del Kaapvaal in Sudafrica. Entrambi questi luoghi potrebbero essere stati parte del supercontinenteVaalbara o del continente di Ur. Studi effettuati analizzando la composizione degli isotopi dell’ossigeno nei cristalli di zirconi presenti nelle rocce del cratone avrebbero confermato le ipotesi preesistenti in base alle quali i processi che hanno formato i continenti sono iniziati con impatti di meteoriti giganti[1].
Nel maggio 2017 sono stati trovati in depositi di geyserite e altri minerali risalenti a 3,48 miliardi di anni e appartenenti al cratone Pilbara, quelle che sono ritenute essere tra le più antiche testimonianze dell'evoluzione della vita sulla Terra.[2][3]
Le più antiche evidenze dirette della vita sulla Terra sembrano essere alcuni fossili di microorganismi completamente mineralizzati ritrovati in rocce di selce risalenti a 3,465 miliardi di anni fa.[4][5]
Cawood, P.A, e N.H.S. Oliver (2001), Early tectonic dewatering and brecciation on the overturned sequence at Marble Bar, Pilbara Craton, Western Australia: dome-related or not?, Precambrian Research, fascicolo: 1, Vol. 105, pp. 1–15. Online Abstract: [1]
Dann, J., M. J. de Wit, S. H. White e E. Zegers. (1998), Vaalbara, Earth's oldest assembled continent? A combined structural, geochronological, and palaeomagnetic test.[2]
Kato, Yasuhiro e Kentaro Nakamura (2003), Origin and global tectonic significance of Early Archean cherts from the Marble Bar greenstone belt, Pilbara Craton, Western Australia. Precambrian Research, Vol. 125, Capitoli 3-4, 25 agosto, pp. 191–243.
Masadab, Yuki, Hiroaki Ozawa e Masaru Terabayashi (2003), Archean ocean-floor metamorphism in the North Pole area, Pilbara Craton, Western Australia. Precambrian Research, Vol. 127, Capitoli 1-3, 10 novembre, pp. 167–180.