Crisene | |
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Nomi alternativi | |
Benzo[a]fenatrene 1,2-benzofenantrene | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C18H12 |
Massa molecolare (u) | 228,28 |
Aspetto | solido |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 205-923-4 |
PubChem | 9171 |
SMILES | C1=CC=C2C(=C1)C=CC3=C2C=CC4=CC=CC=C43 |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 1,274 |
Temperatura di fusione | 254 °C |
Temperatura di ebollizione | 448 °C |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
pericolo | |
Frasi H | 341 - 350 - 410 |
Consigli P | 201 - 273 - 281 - 308+313 - 501 [1][2] |
Il crisene è un idrocarburo policiclico aromatico (IPA) avente formula molecolare C18H12. La sua molecola è costituita da 4 anelli benzenici condensati.
Si trova nel catrame e nel creosoto.[3]
Il suo nome deriva dal greco Χρύσoς (krysos), ed è da ricondursi al colore dorato dei suoi cristalli, che in realtà è dovuto alla presenza di tracce di tetracene, che non è facilmente separabile dal crisene.
Viene utilizzato nell'industria dei coloranti.
Il crisene è un componente del fumo di tabacco.[4]
Come con altri IPA, si sospetta che il crisene sia un agente cancerogeno per l'uomo. Alcune prove suggeriscono che provochi il cancro negli animali da laboratorio, ma il crisene è spesso contaminato da composti più fortemente cancerogeni.[5] Si stima che il crisene abbia circa l'1% della tossicità del benzo(a)pirene.[6]
I derivati del crisene comprendono il tetraidrocrisene e il 2,8-diidrossiesaidrocrisene, che sono composti estrogenici. Il crisnatolo, medicina sperimentale per il cancro, è un derivato del crisene.