Lo zafferano selvatico (Crocus biflorus Miller, 1768) è una pianta erbacea, perenne, appartenente alla famiglia delle Iridaceae[1], tipica nella sua precoce fioritura primaverile.
Il nome del genere (Crocus) deriva dal greco Kròkos, che significa “filo di tessuto” e si riferisce ai lunghi stigmi ben visibili nella specie più conosciuta (e coltivata) di questo genere (Crocus sativus)[2]. Mentre L'epiteto specifico (biflorus) deriva dal fatto che spesso si presenta con una doppia infiorescenza (anche su fusti separati).
Il nome scientifico di questa pianta è stato definito dal botanico scozzese Philip Miller (Chelsea, 1691 – Chelsea, 1771) nel 1768.
In tedesco questo fiore si chiama Zweiblütiger Safran oppure Zweiblütiger Krokus; mentre in francese si chiama Crocus à deux fleurs; mentre in inglese si chiama Silvery Crocus.
L'altezza della pianta varia da 12 a 20 cm. La forma biologica è geofita bulbosa (G bulb), ossia sono piante perenni erbacee che portano le gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presentano organi aerei e le gemme si trovano in organi sotterranei chiamati bulbi (organo di riserva che annualmente produce nuovi fusti, foglie e fiori).
Le radici sono del tipo fascicolato e si generano alla base del bulbo.
Sono presenti solamente delle lunghe foglie basali (o radicali) originate direttamente dal bulbo sotterraneo; il loro numero va da 3 a 7; hanno una forma lineare-laminata ma sottile con una linea longitudinale e centrale più chiara (è una scanalatura); la pagina superiore è colorata di verde scuro, quella inferiore è biancastra; il bordo è lievemente revoluto, mentre le parti terminali sono arcuate e rivolte verso il basso. Sono presenti anche delle foglie inferiori (2-3), ma generalmente sono ridotte a delle guaine biancastre. Larghezza della lamina delle foglie: 1 – 2 mm. In lunghezza possono superare (di poco) i fiori.
L'infiorescenza è formata da un unico fiore (raramente anche 2 - 5), non sono odorosi e sono avvolti in due-tre spate membranose. La forma è quella di un tubo eretto e molto lungo che nella parte terminale si apre con 6 segmenti (tepali). Dimensione delle spate : 6 – 9 mm.
La struttura del fiore è quella tipica delle monocotiledoni: un perigonio con tre doppi tepali di tipo corollino (o petaloideo) e di colore generalmente bianco (o lillacino molto chiaro) con all'esterno 3 – 5 venature screziate, scure e longitudinali, mentre all'interno le fauci sono colorate di giallo. Sono inoltre ermafroditi, attinomorfi, tetraciclici (con 4 verticilli: due verticilli del perigonio – androceo – gineceo) e trimeri (i verticilli sono composti da tre parti). La lunghezza del solo fiore è tra i 20 e 40 mm.
Il frutto è una capsula loculicida oblunga formata da tre valve (capsula triloculare). I semi contenuti nel frutto sono molto numerosi e di forma globulare.
Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa scheda appartiene alla seguente comunità vegetale[4]:
La famiglia delle Iridaceae comprende un gruppo abbastanza omogeneo di piante con una ottantina di generi e circa 1000-1500 specie (il numero dipende dalle varie classificazioni), mentre il genere Crocus comprende circa 80 specie di cui una trentina sono coltivate e 15 sono presenti nella flora spontanea italiana.
Questo genere, e quindi anche il fiore di questa scheda si presenta con una estrema variabilità citologica (morfologia e struttura interna delle cellule), questo a causa dell'alto numero dei cromosomi (fenomeno della poliploidia). Ciò determina un alto grado di segregazione di specie locali (gruppi di individui isolati geograficamente possono evolvere rapidamente in forme più o meno diverse) e quindi in definitiva a vari problemi di sistematizzazione e classificazione.
La specie della presente scheda, ad esempio, è molto instabile nel colore e nella forma e dimensione dei tepali. Al sud della nostra penisola (Sicilia) sono stati trovati individui con tuniche smembrate e con perigonio più grande del normale. Da studi fatti sono stati rilevati diverse serie (fino a 6) di numeri cromosomici (da 2n = 8 a 2n = 22) che sembrano indicare stirpi diverse, ma soprattutto rende verosimile la segregazione di stirpi locali[5]. Questo è anche dimostrato dal fatto che diverse specie del genere Crocus sono abbastanza simili tra di loro: oltre alle due citate nel paragrafo “Specie simili” (Crocus weldeni Baker e Crocus reticulatus Steven), ricordiamo il Crocus imperati Ten. - Zafferano d'Imperato e il Crocus suaveolens Bertol. - Zafferano profumato.
Qui di seguito è indicata una sottospecie del Crocus biflorus :
La specie di questa scheda, in altri testi, può essere chiamata con nomi diversi. L'elenco che segue indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:
Gli stimmi (come in altre specie del genere) sono usati nella medicina popolare per le loro proprietà quali quella tonica (rafforza l'organismo in generale), emmenagoga (regola il flusso mestruale) e stimolante (rinvigorisce e attiva il sistema nervoso e vascolare).