Anche se la scoperta dei nanotubi di carbonio è spesso attribuita al giapponese Sumio Iijima, della NEC, nel 1991, in realtà la storia della scoperta dei nanotubi è molto più articolata ed è iniziata ben più addietro.[1]
Qui di seguito vengono presentati i passi più significativi di questa cronologia.
Radushkevich e Lukyanovich pubblicano un articolo sul Journal of Physical Chemistry sovietico che mostra fibre grafitiche cave con un diametro di 50 nanometri.[1]
Bollmann e Spreadborough discutono su Nature le proprietà di attrito del carbonio grazie a due fogli rotanti di grafene. L'immagine del microscopio elettronico mostra chiaramente nanotubi di carbonio a parete singola.[2]
I nanotubi vengono scoperti nel particolato carbonioso di un arco elettrico alla NEC da un ricercatore giapponese, Sumio Iijima.[8]
Agosto — I nanotubi vengono scoperti con la deposizione chimica da vapore da Al Harrington e Tom Maganas della Maganas Industries, portando allo sviluppo di un metodo per sintetizzare strati di film sottili monomolecolari di nanotubi.[9]
Gruppi guidati da Donald S. Bethune all'IBM[13] e Sumio Iijima alla NEC[14] scoprono indipendentemente i nanotubi di carbonio a parete singola e metodi per produrli usando catalizzatori realizzati con metalli di transizione.
I ricercatori svizzeri sono i primi a dimostrare le proprietà di emissione elettronica dei nanotubi di carbonio[15]. Gli inventori tedeschi Till Keesmann e Hubert Grosse-Wilde predissero questa proprietà dei nanotubi nella loro richiesta di brevetto[16].
I primi transistor a singolo elettrone in nanotubi di carbonio (operativi a basse temperature) sono attestati da gruppi alla Delft University[17] e alla UC Berkeley[18].
Viene fatto il primo suggerimento di usare nanotubi di carbonio come antenne ottiche dall'inventore Robert Crowley nella sua richiesta di brevetto a gennaio 1997[19].
Maggio — Viene mostrato un prototipo di uno schermo spesso 10 cm ad alta definizione realizzato usando nanotubi.[27]
Agosto — La University of California scopre che i nanotubi a forma di Y sono transistor già pronti.[28]
Agosto — General Electric annuncia lo sviluppo di un diodo ideale in nanotubi di carbonio che opera al limite astratto (la miglior prestazione possibile). Un effetto fotovoltaico viene anche osservato in un'apparecchiatura di diodi in nanotubi che può portare ad una rivoluzione nelle celle solari, rendendole più efficienti e più economiche.[29]
Agosto — Viene sintetizzato un foglio di nanotubi con dimensioni 5 × 100 cm.[30]
Settembre — La Applied Nanotech (Texas), in collaborazione con sei aziende di elettronica giapponesi, crea un prototipo di una televisione da 25 pollici usando nanotubi di carbonio. Il prototipo non soffre del ghosting come alcuni tipi di televisori digitali fanno.[31]
^Carbon-nanotube fabric measures up, Nanotechweb.org, 18 agosto 2005. URL consultato il 13 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 22 agosto 2007).