Inizia la carriera nel mondo dello spettacolo molto presto per mantenere il figlio Christian, nato il 5 aprile 1969, quando lei aveva solo 15 anni. Inizialmente solo indossatrice, in seguito diviene anche stilista. Inoltre nel 1986 fa da testimonial per il Collirio Octilia nella pubblicità Quando gli occhi parlano[1].
Dopo essere stata definitivamente lanciata da Alberto Lattuada come attrice protagonista nella pellicola, Oh, Serafina! (1976), anche grazie alla sua altera bellezza, la Di Lazzaro verrà scelta e scritturata in seguito, essenzialmente per il ruolo di femme fatale, girando nel complesso più di trenta film e diverse fiction televisive, divenendo così una protagonista del cinema italiano degli anni settanta, ottanta e novanta. Ha inoltre girato film anche in Francia, Svizzera e Regno Unito.
Nel 2006 ha pubblicato il suo primo libro-autobiografia, dal titolo Il mio cielo, seguito da: L'angelo della mia vita. Piccoli miracoli intorno a me (2008), dedicato al figlio Christian; Toccami il cuore. Amori, sentimenti e passioni della mia vita (2009), il suo secondo romanzo autobiografico; Il mio tesoro nascosto (2011) e Una donna lo sa (2014), un romanzo che tratta della condizione femminile alla luce dei recenti episodi di cronaca di violenza contro le donne. Successivamente ha pubblicato La vita è così (2017), romanzo in cui si affrontano passioni e virtù per uscire dalle crisi.
Nel 1991 il figlio Christian muore all'età di 22 anni in un incidente stradale sulla via Cassia, a Roma[2][3]. Negli anni successivi la Di Lazzaro sarà anche soggetta a una forma di dolore fisico cronico, in seguito a un incidente motociclistico, avvenuto nel 1997, provocato da una buca in una strada di Roma[4], che le causerà la frattura dell'atlante, costringendola a rimanere immobile nel letto, distesa e convalescente per lungo tempo. Questo infortunio comporterà una battuta d'arresto nella sua carriera di attrice.
Si è impegnata in iniziative a scopo sociale: durante la Settimana della moda di Milano del 2011, evento organizzato da Camera della Moda, è stata nominata responsabile delle cosiddette "sentinelle anti-anoressia", aventi lo scopo di monitorare le modelle e di segnalare all'assessorato alla salute di Milano i casi patologici o a rischio[7]. È inoltre sostenitrice delle adozioni da parte di genitori non sposati. Si professa cattolica e devota di sant'Espedito[8].