Dario Martinelli (Andria, 1974) è un musicologo e semiologo italiano, direttore dell'International Semiotics Institute (ISI) alla Università tecnica di Kaunas (KTU).[1][2]
Presso la KTU è professore ordinario di Teoria e Storia delle Arti, alla Facoltà di Arti, Scienze Umane e Sociali; è anche professore aggregato presso le università di Helsinki e della Lapponia.[2] È stato insignito con l'Ordine della Stella della Solidarietà Italiana, per meriti di carattere scientifico e culturale,[2] il 1º giugno 2006.[3]
Risiede a Vilnius, capitale della Lituania,[1] ed è stato Primo Ricercatore del Consiglio di Ricerca Lituano per un progetto sulle relazioni fra politica e musica[2] della durata di tre anni, fino al dicembre 2016.[4] Si occupa inoltre di filmologia[2] zoosemiotica e zoomusicologia, un concetto quest'ultimo che egli riprende da François Bernard Mâche per svilupparlo in maniera propria.[5] In generale, la sua formazione musicologica e semiotica deve molto ai suoi due mentori Gino Stefani, all'Università di Bologna (dove Martinelli si è laureato) e Eero Tarasti, all'Università di Helsinki (dove Martinelli si è dottorato).
Dal 2015 dirige una collana intitolata "Numanities: Arts and Humanities in Progress" per i tipi di Springer, dedicata agli sviluppi più recenti e innovativi delle scienze umane. La collana è stata inaugurata con una monografia dello stesso Martinelli, intitolata "Arts and Humanities in Progress: A Manifesto of Numanities", in cui vengono dettate le linee-guida di questa piattaforma teorica.
È autore anche di saggi non prettamente accademici. In Lettera a un futuro animalista (2014, tradotto poi in lituano nel 2017), dedicato a suo figlio Elmis, spiega la decisione di crescere suo figlio secondo un'etica animalista.[6] Su questi temi, in generale, dal pensiero teorico di Martinelli emerge un'ontologia antispecista.[7]
Martinelli è anche attivo come musicista e compositore, e ha pubblicato un CD di musica elettronica sperimentale con il compositore finlandese Petri Kuljuntausta, intitolato Zoosphere (2008), e uno di musica pop-rock intitolato (R)esistere (2009).
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