Dottrina Yoshida

La Dottrina Yoshida (吉田ドクトリン?, Yoshida dokutorin) costituisce una strategia politica ed economica adottata dal Giappone postbellico.

Shigeru Yoshida, primo ministro del Giappone dal 1948 al 1954.

Si trattava della politica in voga nel Giappone governato dal primo ministro Shigeru Yoshida, per la ripresa economica della nazione dopo la fine disastrosa nella Seconda guerra mondiale. Consisteva nel concentrare le risorse del Paese sulla produzione economica supportata da lavoratori ben formati, adottando al contempo la posizione statunitense in materia di sicurezza interna e politica estera.[1] Gli ideali di Yoshida vennero poi suggellati dai governi successivi con la ratifica del Trattato di mutua cooperazione e sicurezza tra Stati Uniti d'America e Giappone.[2] Questa strategia causò una crescita esponenziale e continuò a guidare le politiche economiche ed estere del Giappone per decenni. Risulta quindi tra i fattori determinanti del miracolo economico giapponese. Tuttavia fu messa in discussione durante gli anni '90, quando il Giappone dovette fare i conti con la bolla speculativa e il cosiddetto Decennio perduto. Grandi squilibri commerciali e protezionismo provocarono un'intensa pressione dall'esterno per eliminare pratiche commerciali sleali, mentre all'interno del Giappone le aziende con mercati globali richiedevano una forza lavoro più flessibile.[3]

Nel Giappone odierno i princìpi di Yoshida sono ancora ben radicati, ma nonostante ciò i recenti sviluppi geopolitici dell'Estremo oriente obbligano lo Stato a mettere nuovamente in dubbio la validità attuale della dottrina.[4]

  1. ^ Il binomio Tokyo-Washington, su iari.site.
  2. ^ Pacifismo e difesa militare, su lospiegone.com.
  3. ^ Precetti e conseguenze, su japanpitt.pitt.edu.
  4. ^ La dottrina nel Giappone attuale, su it.insideover.com.

Voci correlate

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