Drosophilinae Rondani, 1856, è una sottofamiglia cosmopolita di insetti dell'ordine dei Ditteri (Brachycera: Cyclorrhapha: Acalyptratae). Costituisce il gruppo principale in cui si suddivide la famiglia dei Drosophilidae, di cui comprende oltre tre quarti delle specie.
Come nella generalità dei Drosophilidae, i Drosophilinae sono un raggruppamento morfologicamente eterogeneo di piccoli moscerini, con il corpo lungo pochi millimetri e la livrea dai colori variabili dal giallo al bruno al nero, recante pigmentazioni zonali sul torace e sull'addome.
Hanno capo globoso con occhi relativamente grandi e antenne con arista piumosa. Il torace è convesso, di aspetto compatto, le ali sono generalmente ampie, con cellula discale fusa con la seconda basale per l'assenza della medio-cubitale basale. La media e il terzo ramo della radio (R4+5) sono divergenti o, comunque non convergenti, il secondo ramo della radio (R2+3) è più o meno diritto oppure può presentare una marcata curvatura verso il margine costale. In alcune specie sono presenti vene trasversali che collegano la costa al secondo ramo della radio. L'addome è composto da sei uriti apparenti nel maschio e sette nella femmina.
Schema della nervatura alare in Drosophila funebris Fratture costali: cb: costagiale; hb: omerale; sb: subcostale. Nervature longitudinali: C: costa; Sc: subcosta; R: radio; M: media; Cu: cubito; A: anale. Nervature trasversali: h: omerale; r-m: radio-mediale; dm-cu: medio-cubitale discale. Cellule: br: 1ª basale; bm+dm: 2ª basale fusa con la discale; cup: cellula cup. |
La larva è apoda e acefala, di forma cilindrica, affusolata anteriormente, con tegumento bianco. Il pupario è lungo 2–5 mm, con profilo ellittico alla vista dorsale e leggermente convesso alla vista laterale.
I caratteri differenziali fondamentali sono individuati da Okada (1989) e Grimaldi (1990) nella chetotassi cefalica e in quella toracica[1]:
Altri caratteri associati ai Drosophilinae sono i seguenti[1]:
La generalità dei Drosophilinae comprende forme saprofaghe allo stadio adulto e microfaghe-saprofaghe allo stadio larvale, associate a substrati organici in decomposizione con processi fermentativi in atto. I generi Scaptomyza e Lordiphosa comprendono anche specie con larve fitofaghe fillominatrici, mentre non vi sono fra i Drosophilinae forme entomofaghe.
L'inquadramento sistematico dei Drosophilinae è stato per lungo tempo controverso a causa della difficoltà di individuare dei caratteri morfologici univoci per la definizione della sottofamiglia. Fra gli anni settanta e gli anni ottanta, gli studi condotti da Wheeler e da Okada, in diverse occorrenze, hanno gettato le basi di una sistematica fondata sulla cladistica. Attualmente si identificano i Drosophilinae in una delle due sottofamiglie in cui si suddividono i Drosophilidae, contrapponendola agli Steganinae. La più recente e significativa revisione, che suddivide i Drosophilidae in sottofamiglie, tribù, sottotribù e infratribù, è quella proposta definita da Grimaldi (1990). A Grimaldi si deve anche la sostanziale revisione del genere Drosophila, considerato parafiletico, con l'elevazione di alcuni sottogeneri e gruppi di specie al rango di genere (Lordiphosa, Scaptodrosophila, Hirtodrosophila, Idiomyia).
Nel ventennio successivo, l'impianto tassonomico di Grimaldi è stato ulteriormente perfezionato con l'integrazione di ulteriori relazioni filogenetiche fra gruppi di generi e gruppi di specie, permettendo la definizione alcuni nuovi generi e l'inquadramento di alcuni incertae sedis, a cui hanno contribuito diversi entomologi fra cui lo stesso Grimaldi, lo svizzero Bächli e alcuni entomologi cinesi e giapponesi. Il quadro attuale, ancora incompleto e in pieno corso di sviluppo, è continuamente aggiornato in una complessa banca dati curata da Bächli (TaxoDros), che individua in quasi 3300 il numero di specie di questa sottofamiglia[2].
La suddivisione sistematica dei Drosophilinae definita da Grimaldi è la seguente:
La sottofamiglia comprende 41 generi ripartiti fra i sopracitati gruppi, oltre a tre generi incertae sedis. Dall'iniziale schema di Grimaldi è attualmente escluso il genere Sphyrnoceps, che Grimaldi incluse fra i Drosophilinae incertae sedis. La composizione della sottofamiglia, articolata nei suddetti gruppi sistematici, è attualmente strutturata secondo lo schema che segue[2]. Per l'indicazione dei sinonimi e dei sottogeneri si rimanda alla trattazione generale della famiglia dei Drosophilidae.