Dum Diversas Bolla pontificia | |
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Pontefice | Papa Niccolò V |
Data | 16 giugno 1452 |
Traduzione del titolo | --- |
Argomenti trattati | Concessione al re del Portogallo « di ridurre in perpetua schiavitù saraceni, pagani, infedeli e nemici di Cristo » |
Dum Diversas è una bolla di papa Niccolò V del 16 giugno 1452. Essa fu scritta, accompagnata dal breve Divino amore communiti, al re del Portogallo Alfonso V.
Il Papa riconosce al re portoghese le nuove conquiste territoriali sulle coste africane dell'Atlantico. Lo autorizza ad attaccare, conquistare e soggiogare i "Saraceni, i pagani e altri nemici della fede"; a catturare i loro beni e le loro terre; a ridurre gli stessi in schiavitù perpetua e trasferire le loro terre e proprietà al re del Portogallo e ai suoi successori[1].
«Noi, rafforzati dall'amore divino, spinti dalla carità cristiana, e costretti dagli obblighi nel nostro ufficio pastorale, desideriamo, come si conviene, incoraggiare ciò che è pertinente all'integrità e alla crescita della Fede, per la quale Cristo, nostro Dio, ha versato il suo sangue, e sostenere in questa santissima impresa il vigore delle anime di coloro che sono fedeli a noi e alla vostra Maestà Reale. Quindi, in forza dell’autorità apostolica, col contenuto di questa lettera, noi vi concediamo la piena e libera facoltà di catturare e soggiogare Saraceni e pagani, come pure altri non credenti e nemici di Cristo, chiunque essi siano e dovunque abitino; di prendere ogni tipo di beni, mobili o immobili, che si trovino in possesso di questi stessi Saraceni, pagani, non credenti e nemici di Cristo; di invadere e conquistare regni, ducati, contee, principati; come pure altri domini, terre, luoghi, villaggi, campi, possedimenti e beni di questo genere a qualunque re o principe essi appartengano e di ridurre in sudditanza i loro abitanti; di appropriarvi per sempre, per voi e i vostri successori, i re del Portogallo, dei regni, ducati, contee, principati; come pure altri domini, terre, luoghi, villaggi, campi, possedimenti e beni di questo genere, destinandoli a vostro uso e vantaggio, e a quelli dei vostri successori…»