Edmund Heines

Edmund Heines
NascitaMonaco di Baviera, 21 luglio 1897
MortePrigione di Stadelheim, 30 giugno 1934 (36 anni)
Cause della morteFucilazione
Dati militari
Paese servitoGermania (bandiera) Impero tedesco
Germania (bandiera) Repubblica di Weimar
Forza armata Deutsches Heer
Sturmabteilung
Anni di servizio1915-1918
1922-1934
GradoLeutnant
(Deutsches Heer)
SA-Obergruppenführer
(Sturmabteilung)
GuerrePrima guerra mondiale
Comandante diSA di Slesia
Polizia di Breslavia
DecorazioniCroce di Ferro di I Classe
Altre carichePolitico
"fonti nel corpo del testo"
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Edmund Heines (Monaco di Baviera, 21 luglio 1897prigione di Stadelheim, 30 giugno 1934) è stato un militare e politico tedesco, era uno dei leader del partito nazista.

Vice di Ernst Röhm nel gruppo paramilitare delle Sturmabteilung (SA), era uno dei suoi amici e collaboratori più stretti e, probabilmente, anche amante[1].

Assieme allo stesso Röhm, a Karl Ernst e a Paul Röhrbein faceva parte della cosiddetta "cricca omosessuale" (Homosexuellen-Clique) ai vertici delle SA, fatta eliminare a seguito dell'epurazione voluta espressamente da Adolf Hitler durante la notte dei lunghi coltelli.

Subito dopo aver conseguito la maturità si arruola come volontario nel 1915[2] durante la prima guerra mondiale, guadagna una croce di ferro di prima classe l'anno seguente, fino a raggiungere nel 1918 il grado di tenente.

Tra il 1919 e il 1922 è a capo di un'unità dei Freikorps Roßbach[3]. Nel 1922 diventa seguace del nazionalsocialismo ed entra a far parte delle SA. L'anno seguente partecipa al putsch di Monaco e viene condannato a 15 mesi di reclusione[2].

Nel 1926 ottiene il grado di Standartenführer. Nel 1929 viene condannato a morte da una corte marziale per un omicidio commesso nel 1920, ma ben presto è graziato con un'amnistia, pena ridotta a 5 anni, e quindi messo in libertà su cauzione di buona condotta[2].

Nel 1930 viene eletto membro del Reichstag per il distretto di Liegnitz[4]. A partire dal 1931 ricopre il ruolo di leader delle SA in Slesia[2] e contemporaneamente diviene il vice di Röhm, capo incontrastato delle stesse. Nel 1933 è a capo della polizia di Breslavia[2] e responsabile della formazione del campo di prigionia di KZ Dürrgoy, che definirà "il mio piccolo campo privato"[5].

Cattura ed esecuzione

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Secondo un'intervista rilasciata dall'autista personale di Hitler, Erich Kempka, nel 1946, Heines sarebbe stato sorpreso a letto tra le braccia di un ragazzo quando venne arrestato dalle SS; lo stesso Adolf Hitler pistola alla mano, avrebbe fatto per primo irruzione nella sua stanza della pensione Hanselbauer ove si trovava[6]. Sempre secondo la testimonianza di Kempka, siccome Heines si rifiutava di cooperare alzandosi e rivestendosi, venne trascinato a forza fuori dalla stanza così come si trovava assieme all'amante adolescente, il tutto sotto lo sguardo infuriato di Hitler[7]. Il ragazzo effeminato sarà condotto in cantina e qui assassinato, secondo la testimonianza che ne dà Alfred Rosenberg[8].

Edmund Heines viene giustiziato nel cortile della prigione di Stadelheim dov'era appena stato condotto, per opera di un plotone di esecuzione comandato da Joseph Dietrich. Lo stesso Joseph Goebbels in un intervento successivo giustificò l'epurazione come una lotta contro la turpitudine morale presente all'interno dei più alti ranghi delle SA[9]. In un discorso tenuto il 13 luglio lo stesso Hitler definirà Heines come uno "dei principali membri di un piccolo gruppo tenuto insieme dalle stesse inclinazioni".

Il fratello minore di Edmund, Oskar (nato il 3 febbraio 1903) era all'epoca anch'egli ufficiale delle SA e venne a sapere quanto accaduto attraverso una relazione alla radio la mattina del 1 luglio; poco dopo è stato anch'egli posto sotto arresto assieme a Werner Engels, e fatto fucilare all'alba del 2 luglio nei pressi dell'odierna Breslavia per ordine dell'ufficiale SS Udo von Woyrsch.

Heines è stato in vita una delle figure più temute e odiate dell'intera leadership nazista, noto ai più per la sua brutalità e spietatezza nonché per il suo accentuato sadismo[10]. Di statura imponente, capelli ricci biondi, occhi blu e labbra di un color rosso ciliegia, lo storico William Shirer riassume così queste caratteristiche: era un uomo col volto morbido da ragazza e il corpo somigliante ad un massiccio e gigantesco armadio[11].

Anche altri hanno parlato in una maniera molto simile di un viso da ragazzina sul corpo di un camionista ("caratterizzato da un volto di ragazza sul corpo di un camionista"), aggiungendo che "lui era elegante, raffinato, impeccabilmente curato e infine anche un assassino"[12].

  1. ^ Lothar Machtan (2001). Il segreto di Hitler, p. 111.
  2. ^ a b c d e "Akten der Reichskanzlei. Weimarer Republik" Online "Heines, Edmund" (1.158:)
  3. ^ http://www.bernhard-sauer-historiker.de/Bernhard_Sauer-Geschichte_der_SA_in_BerlinBrandenburg.pdf In: Bernhard Sauer - Berlin und Gegenwart in Geschichte. Jahrbuch des Landesarchivs .Berlino:. 2006, p 148. (de)
  4. ^ Verhandlungen des Deutschen Reichstags
  5. ^ http://books.google.be/books?id=K8KBYViZsj0C&printsec=frontcover&hl=en#v=onepage&q&f=false Wolfgang Benz, Barbara Distel, Angelika Königseder. CHBeck, 2005, pag.84. ISBN 3406529623
  6. ^ Heinz Höne, L'ordre noir, Histoire de la SS, Casterman, Tournai, 1972, pag.78-79
  7. ^ Night of the Long Knives : Nazi Germany, su spartacus.schoolnet.co.uk (archiviato dall'url originale il 12 dicembre 2008).
  8. ^ Hans-Günther Seraphim (eds.): Il diario politico di Alfred Rosenberg . 1934/35 e 1939/40. Documentazione. Monaco di Baviera 1964, pag 45)
  9. ^ (EN) Ian Kershaw, Hitler, vol. 1, New York, W.W. Norton, 1999, p. 514, ISBN 978-0-393-04671-7.
  10. ^ Il sadismo gli viene attribuito per esempio da Walter Tausk: Breslauer Tagebuch. 1933-1940 , p 83 ("il sadico Edmund Heine"); ma anche dal giornalista britannico Sefton Delmer ("sadico dalla faccia di bel ragazzo")
  11. ^ William L. Shirer: Ascesa e caduta del Terzo Reich , 1990, pag 221
  12. ^ Frank Rector: Lo sterminio nazista degli omosessuali , 1981, pag 89
  • Klee, Ernst (2007) (in tedesco). Das Personal Dizionario zum Dritten Reich (2). Frankfurt am Main: Fischer Taschenbuch Verlag. Sid.239 ISBN 978-3-596-16048-8
  • Miller, Michael D. and Schulz, Andreas (2012). Gauleiter: The Regional Leaders of the Nazi Party and Their Deputies, 1925-1945 (Herbert Albreacht-H. Wilhelm Huttmann)-Volume 1, R. James Bender Publishing. ISBN 978-1932970210

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