Un elettrodo di riferimento è un elettrodo che presenta un potenziale di elettrodo ben determinato e stabile, indipendente dall'intensità di corrente che attraversa la cella elettrochimica in cui è inserito.[1] Si dice a tale proposito che l'elettrodo di riferimento è "idealmente non polarizzabile": per ottenere ciò, ossia per rendere trascurabile il passaggio di corrente attraverso tale elettrodo, esso deve essere inserito in un circuito ad alta impedenza[2].
Gli elettrodi di riferimento sono utilizzati per la misura del potenziale elettrochimico a partire dal potenziale di cella, che è pari alla differenza di potenziale tra l'elettrodo di lavoro e l'elettrodo di riferimento.
I più comuni elettrodi di riferimento sono:
La stabilità degli elettrodi di riferimento è solitamente ottenuta utilizzando un sistema redox i cui costituenti sono a concentrazione costante.
La costanza della concentrazione della soluzione elettrolitica nella quale è immerso l'elettrodo di riferimento è in genere assicurata utilizzando:
Altro requisito essenziale degli elettrodi di riferimento è l'essere non polarizzati.[4]