Elias Cairel o Cayrel o Cairels o Carelz o Caire, anche scritto Eliàs Cairèl (Sarlat, ... – Sarlat, ...; fl. 1204-1222) è stato un trovatore francese che ha viaggiato da una parte all'altra del Mediterraneo e ha partecipato agli eventi più importanti del suo tempo.
Ha partecipato alla quarta crociata stabilendosi poi nel Regno di Tessalonica alla corte di Bonifacio I del Monferrato (1204-1208/10) prima di ritornare verso l'Europa occidentale, dove soggiornerà sia in Spagna (alla corte di Alfonso IX, 1210-11) che in Lombardia (1219-1222/24). Della sua opera ci sono pervenute quattordici testi: dieci cansos, una tenzone, un descort, un sirventes e una canzone di crociata.
«Helias Cairels si fo de Sarlat, d’un borc de Peiregos, et era obriers d’aur e d’argen e dessegnaire d’armas, e fetz se joglar et anet gran temps per lo mon. Mas mout cantava mal, e mal trobava e mal viulava e pieitz parlava, mas ben escrivia motz e sons. En Romania estet lonc temps, e qan s’en partic, el s’en tornet a Sarlat e lai moric»
«Elias Cairel fu del Sarlat, un borgo del Périgord, ed era un fabbricante d'oro e d'argento e un disegnatore di armi (di stemmi araldici), e si fece giullare e girò per lungo tempo il mondo. Ma cantava molto male e trovava male e peggio ancora parlava, ma scriveva bene le parole e la musica. E rimase a lungo in Romània, e quando partì se ne tornò a Sarlat e là morì.»
La vida di Elias è conservata in quattro manoscritti, in due versioni molto diverse tra loro: è possibile che la seconda versione sia stata scritta per "confutare" la prima, che non offre un ritratto positivo del trovatore.[1] Secondo il suo biografo, Elias, orefice, argentiere e dessegnaire d'armas ('disegnatore di blasoni'), si diede all'attività di menestrello.[1] Secondo una delle vidas, Elias cantava male e parlava peggio, ma ben escrivia motz e sons, cioè "scriveva (o trascriveva) bene parole e musica"), il che implica una distinzione tra la sua composizione e la sua scrittura.[2] Nella seconda versione della "vida" si dice invece che saup be letras e fo molt sotils en trobar (fu buon letterato e fu molto raffinato nel comporre, trad. di G. Lachin). Si presume sia ritornato dalla Romania per morire, come dice anche la biografia antica, a Sarlat, in Périgord.[1]
Elias ha composto la sua unica tenso con la trobairitz Ysabella, probabilmente una nobildonna di alto rango d'Italia o di Grecia. Probabilmente si tratta dell'Isabella che fu prima amante e poi moglie di Ravano dalle Carceri, possibile destinataria anche di altre poesie del trovatore. In una poesia di Cairel si fa riferimento a Ruiz Díaz de Coneros (Roiz Dies), un nobile castigliano, e un'altra è esplicitamente inviata a Conon de Béthune (mon seignor Coino), uno dei più importanti signori del tempo, che fu anche troviero e crociato.[3] Elias può aver partecipato alla Battaglia di Las Navas de Tolosa nel 1212.[3]
Nella sua Toz m'era de chantar gequiz, il trovatore bolognese Rambertino Buvalelli chiede ad Elias di consegnare la poesia a Beatrice d'Este[4] (morta nel 1226) allorché si sarebbe messo in viaggio per andare alla corte di Azzo VII a Este.
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