Epigono (Pergamo, III secolo a.C. – ...) fu uno scultore ellenistico, attivo alla corte del Regno di Pergamo, nella seconda metà del III secolo a.C. (263 - 197 a.C. circa), forse già al tempo di Eumene I; la sua attività è legata soprattutto alla politica culturale propagandistica di Attalo I, volta a replicare quella che fu la posizione dell'Atene classica.
Esponente della scuola di Pergamo, prese in qualche modo il posto di Firomaco alla corte degli Attalidi per i quali eseguì opere celebrative delle vittorie sui Galati. L'opera maggiormente nota alla quale partecipò Epigono fu dedicata da Attalo I a Pergamo nel santuario di Atena Nikephoros; è detta Donario circolare per distinguerla da un secondo donario, più tardo, costruito su una struttura lineare. Il Donario circolare aveva una base cilindrica e sosteneva probabilmente cinque gruppi bronzei; restano l'iscrizione della base, riutilizzata in epoca romana, che ricordava il dedicante e l'occasione della dedica, ossia la vittoria sui Galati al Caicó, e due copie marmoree datate alla prima metà del I secolo a.C.: il Galata morente, sicura opera di Epigono, descritta da Plinio (Nat. hist., XXXIV, 88) e il Galata suicida.
La firma di Epigono, assente nell'iscrizione del Donario circolare, è presente nell'iscrizione relativa al Grande donario, così chiamato per distinguerlo dal Piccolo donario fatto erigere sull'acropoli di Atene da Attalo II[1] e descritto da Pausania (I, 25, 2). Il Grande donario dedicato da Attalo I nel 223 a.C. doveva rappresentare le otto battaglie ricordate dall'iscrizione[2]. Di tale opera resta forse la copia della testa di un Persiano, conservata al Museo Nazionale Romano[1].
Di altre opere di Epigono rimangono le basi firmate a Pergamo, tutte databili alla seconda metà del III secolo a.C.; tra queste una relativa ad una biga, o quadriga, con Attalo, fratello di Filetero e padre di Attalo I, e il monumento bronzeo a quest'ultimo dedicato dal suo generale Epigenes (datato intorno al 228 a.C.)[1].
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