Il nome scientifico del genere è stato definito per la prima volta dal botanico Christian Friedrich Lessing (1809-1862) nella pubblicazione " Linnaea; Ein Journal für die Botanik in ihrem ganzen Umfange. Berlin" ( Linnaea 4(3): 317) del 1829.[3]
Le specie di questa voce sono delle piante con cicli biologici perenni con habitus di tipo piccolo-arboreo (raramente sono presenti arbusti). I fusti sono ramificati mediamente. L'indumento varia da pubescente per peli del tipo stellato (tricomi a 3 - 5 braccia) a lepidoto (superficie lucente a causa di peli a forma di scudo o squame). Gli organi interni di queste piante contengono lattonisesquiterpenici.[4][5][6][7][8][9]
Le foglie lungo il caule sono disposte in modo alterno e variamente sessili/picciolate senza guaina. La forma è intera e per lo più lanceolata più o meno stretta con apici acuti e base attenuata. I margini generalmente sono interi appena ondulati (ma non revoluti). La consistenza varia da fortemente coriacea a cartacea (la superficie può essere lucente) generalmente scolorita. Le venature sono pennate o disposte in modo sublongitudinale.
Le infiorescenze, terminali e peduncolate, sono formate da uno o più capolini sessili raggruppati in densi glomeruli. Sono presenti strutture di tipo "sincefalio" (di secondo ordine), talvolta con un involucro secondario. I capolini sono composti da un involucro da cilindrico a obconico (raramente a forma ovoidale o campanulata) formato da 10 - 40 brattee fortemente embricate e scalate su 4 - 7 serie che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono i fiori tubulosi. Le brattee sono persistenti (raramente decidue eventualmente quelle più interne) e pubescenti. Il ricettacolo normalmente è nudo (senza pagliette) o fimbriato.
Corolla: le corolle sono formate da un corto tubo (o lungo in alcune specie) terminante in 5 lobi; il colore varia da viola a biancastro; la superficie è glabra (raramente pubescente).
Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[11] Le antere, sagittate e sprovviste di ghiandole, sono speronate e alla base sono arrotondate; le appendici apicali in genere sono glabre e indurite. Il polline è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro), echinato (con punte) e non "lophato".[12]
Gineceo: lo stilo è filiforme e privo di nodi. Gli stigmi dello stilo sono due divergenti con la superficie stigmatica posizionata internamente (vicino alla base). La pubescenza è del tipo a spazzola con peli appuntiti e spesso settati.[13] L'ovario è inferouniloculare formato da 2 carpelli.
I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni, a forma da cilindrica a spiraleggiante (raramente sono prismatici), hanno 3 - 4 angoli o 10 - 20 coste con la superficie glabra, sericea o con ghiandole. All'interno si può trovare del tessuto di tipo idioblasto e rafidi di tipo subquadrato; raramente è presente il tessuto tipo fitomelanina. Il pappo, su 3 - 5 serie, è formato da setole da ampie a capillari.
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[14], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][7][8]
Le specie di questo gruppo appartengono alla sottotribù Lychnophorinae descritta all'interno della tribù Vernonieae Cass. della sottofamiglia Vernonioideae Lindl.. Questa classificazione è stata ottenuta ultimamente con le analisi del DNA delle varie specie del gruppo.[17] Da un punto di vista filogenetico in base alle ultime analisi sul DNA la tribù Vernonieae è risultata divisa in due grandi cladi: Muovo Mondo e Vecchio Mondo. I generi di Lychnophorinae appartengono al clade relativo all'America.[18]
La sottotribù, e quindi i suoi generi, si distingue per i seguenti caratteri:[7]
le infiorescenze raramente sono spicate (a forma di spiga);
i capolini in genere sono grandi;
le corolle sono prive di ghiandole stipitate;
il polline non è "lophato";
negli acheni sono sempre presenti i rafidi di tipo subquadrato.
In precedenza la tribù Vernonieae, e quindi la sottotribù (Lychnophorinae) di questo genere, era descritta all'interno della sottofamiglia Cichorioideae.[8] Nell'ambito della tribù, la sottotribù Lychnophorinae occupa, da un punto di vista filogenetico, una posizione vicina al "core" (si è evoluta tardivamente rispetto alle altre sottotribù) ed è vicina alle sottotribù Vernoninae e Chrestinae.[18] Questo genere, nella filogenesi della sottotribù, occupa il "core" della sottotribù (è l'ultimo genere che si è separato) e insieme al genere Lychnophora Mart. forma un "gruppo fratello".[9]
I caratteri distintivi per le specie di questo genere ( Eremanthus) sono:[7]
l'habitus è piccolo-arboreo;
la superficie superiore delle foglie può essere piana o rugosa con margini piatti;
le infiorescenze, terminali, sono formate da capolini raggruppati in densi glomeruli;
La specie Eremanthus crotonoides (DC.) Sch.Bip., tradizionalmente inclusa in questo genere, in base alle ultime ricerche di tipo filogenetico risulta isolata, rispetto al resto delle specie del genere, e in posizione piuttosto "basale" vicina al genere Gorceixia con il quale condivide diversi caratteri.[9] Questa specie ha i seguenti caratteri:[9]
l'indumento è composta da peli stellati a 3 - 5 braccia con pedicelli lunghi;
Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN978-88-299-1824-9.