Erika Lorena Aifán (1975) è una giudice guatemalteca, famosa per la sua lotta alla corruzione.
Nel 2021, in occasione della Giornata internazionale della donna, le è stato conferito l'International Women of Courage Award dal Segretario di Stato degli Stati Uniti.[1] Nel 2022 si è dimessa e ha dovuto abbandonare il Paese[2]
Aifán lavora con uno staff molto ridotto di tre persone e solo una di queste è permanente.[3] Nel 2016 è diventata giudice "ad alto rischio D". Durante il suo periodo come giudice sono state presentate oltre 75 denunce contro di lei.[3]
Ha avuto a che fare con nove uomini d'affari coinvolti nel dare tangenti al ministro caduto in disgrazia Alejandro Sinibaldi Aparicio. Ha ordinato che pagassero un risarcimento e che si scusassero pubblicamente.[3]
È stata una dei tre giudici, insieme a Gloria Patricia Porras e Yassmín Barrios Aguilar, ad avere ricevuto il sostegno della Corte interamericana dei diritti umani. Tale tribunale ha disposto che a loro tre venisse data una protezione speciale.[4] Mentre Aifán si occupava del caso contro il politico Gustavo Alejos, ha ricevuto segnalazioni secondo cui due membri del suo staff avevano manomesso le prove.
Ha sostenuto il suo staff e quando il caso è andato alla Corte Suprema, il suo staff non è stato punito ma promosso. Aifán ha vinto controversie come questa ma ha dovuto assumere avvocati a proprie spese per contrastare le dubbie accuse.[5]
Il 21 marzo 2022 Aifán ha rassegnato le dimissioni ed è fuggita dal Paese per il timore che funzionari governativi corrotti stessero per farla arrestare.[2]
Nel 2021, in occasione della Giornata internazionale della donna, ha ricevuto l'International Women of Courage Award. La cerimonia è stata in parte virtuale a causa della pandemia del COVID-19 e ha incluso un saluto da parte della First Lady degli Stati Uniti, Jill Biden. Durante la cerimonia Aifán ha parlato in particolare dei suoi attacchi alla corruzione, mantenendo la trasparenza e l'indipendenza del sistema giudiziario del Guatemala.[6]