Ettore Trevisan | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Nazionalità | Italia | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Calcio | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ruolo | Allenatore (ex centrocampista) | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Termine carriera | 1958 - giocatore 1985 - allenatore | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Giovanili | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Squadre di club1 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Carriera da allenatore | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Palmarès | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ettore Trevisan (Trieste, 23 marzo 1929[2] – Trieste, 12 novembre 2020[3]) è stato un allenatore di calcio e calciatore italiano, di ruolo centrocampista.
Era fratello di Guglielmo Trevisan, anch'egli calciatore con le maglie di Genoa e Triestina[4][5].
Mezzala, cresce nel Cosenza e nella Triestina[6][7], che nel 1948 lo cede prima alla Reggina, dove non viene mai impiegato[5], e poi da gennaio 1949 al Marsala[5][7]. Con i siciliani ottiene la promozione in Serie C, nel campionato di Promozione 1948-1949, giocando da titolare[7].
Nel 1949 viene messo in lista di trasferimento dalla Reggina[8] e dopo un provino nella Lazio[5] si trasferisce in Francia, al Nizza, dove rimane per una stagione. Tornato in Italia, milita nelle riserve del Legnano[6][7], del Bari[6][7] e del Piacenza, dove si ricongiunge al fratello Guglielmo[7]. Nel novembre 1952 passa in prestito al Ravenna, in IV Serie[9], con cui disputa 12 partite realizzando una rete[10]. Svincolato dal Piacenza, torna alla Triestina, che nel 1954 lo cede al Cuneo[11]. Gioca poi con Montevecchio e Teramo, in IV Serie, e chiude la carriera nel 1958 dopo aver disputato due partite nella Sanremese[4].
Dopo una stagione alla guida del Belluno in Serie D[senza fonte], nel 1959 intraprende la carriera di allenatore nel campionato greco alla guida dell'Ethnikos Pireo, risultando il più giovane allenatore straniero della storia del massimo campionato ellenico[12]. Rientra brevemente in Italia per sposarsi[13], e nel 1961 torna in Grecia sulla panchina del Nikī Volo[13][14] e poi dell'Arīs Salonicco[13], che lascia nel dicembre del 1962 a seguito di risultati deludenti venendo sostituito da Bela Palfi[15]. Dopo essersi inizialmente accordato con i turchi del Beşiktaş[13], nel gennaio 1963 torna a Volos per allenare l'Olympiakos Volos[13], militante nel campionato di Beta Ethniki[16]. Viene riconfermato per la stagione successiva[17], nella quale i biancorossi concludono il proprio girone del campionato di Beta Ethniki a pari merito con il Trikala perdendo lo spareggio per l'ammissione al girone finale[17].
Conclusa l'esperienza in Grecia si trasferisce in Corsica, al Bastia[6], rimanendovi per pochi mesi a causa di problemi di lingua e di adattamento al campionato francese[18]. Rientra poi in Italia, e con il Pordenone (Serie D) vince il Seminatore d'oro per i dilettanti, nel 1967[6]; dopo un'ulteriore esperienza nella Mestrina[19], nel campionato di Serie C 1968-1969 subentra ad Antonio Pin sulla panchina del Potenza[19][20]. Nella stagione 1970-1971 è sulla panchina della Torres, in sostituzione di Mario Genta[21]; l'anno successivo allena il Savoia, in Serie C, dove viene esonerato dopo 11 giornate[22].
Nel 1973 diventa commissario tecnico della Nazionale di calcio di Haiti, su richiesta della federazione locale[6] e tramite un rapporto di collaborazione con il Ministero degli Esteri[23]. Con i caraibici ottiene la prima ed unica qualificazione ai Mondiali, vincendo il Campionato CONCACAF (che aveva funzione di girone di qualificazione) davanti alle nazionali di Messico, Guatemala e Honduras[6][24][25] e dotando la squadra di un gioco moderno e offensivo[26], precursore della zona[6]. Subito dopo il sorteggio dei gironi per il Mondiale, rassegna le dimissioni a causa di attriti con la federazione, che ne aveva pubblicamente disconosciuto i meriti[27], e viene sostituito dal suo vice Antoine Tassy[25]. Inizialmente gli viene offerta la guida del Violette, squadra campione in carica del campionato haitiano[27]; già nel mese di febbraio, tuttavia, rientra in Italia, a causa della persecuzione messa in atto nei suoi confronti dalle autorità locali[23][26], dettata da motivazioni economiche e nazionalistiche[25][26].
Dopo un breve ritorno all'Olympiakos Volos, nel massimo campionato greco (sostituito in ottobre da Dragan Cikic)[28], nel dicembre 1974 subentra a Paride Tumburus sulla panchina del Pordenone[29]. Durante la stagione 1976-1977 sostituisce Mario Tortul alla guida della Vigor Senigallia, che conduce alla salvezza[30]. In seguito allena il Marsala in due periodi distinti: nel primo ottiene la salvezza nel campionato di Serie C2 1979-1980[31] (lanciando in prima squadra il sedicenne Pasquale Marino[32]), mentre nel secondo guida la formazione siciliana in Promozione, nella stagione 1985-1986, rassegnando le dimissioni poco dopo l'inizio del campionato[33].