Eugenio Gerli (Milano, 15 luglio1923 – Milano, 2 ottobre2013) è stato un architetto e designeritaliano.
Durante un intenso percorso professionale, lungo più di sei decenni, ha costruito ville, condomini, palazzi per uffici, fabbriche, banche, negozi, restaurato edifici storici. Spesso ha completato le sue opere con interni e mobili su misura. Questo vasto spettro di esperienze, insieme agli iniziali studi di ingegneria, è alla base dei suoi progetti di disegno industriale, molti dei quali sono oggi dei classici: la sedia S83, la poltroncina PS 142 Clamis, il mobile Jamaica, il sistema per l'ufficio Graphis.
Nato a Milano il 15 luglio del 1923[1][2][3] con il nome di Eugenio Cesare Gerli; figlio di Guido Gerli (Londra 1892 - Milano 1987) uomo d'affari inglese e Luciana Chiesa, figlia di Eugenio Chiesa (Milano, 18 novembre 1863 - Giverny, 22 giugno 1930).
Fin dal 1923 la famiglia visse anni difficili per le posizioni antifasciste del nonno deputato repubblicano Eugenio Chiesa[4] con persecuzioni culminate con l’esilio dello stesso nel 1926[5] e l’arresto nel 1939 del padre Guido, successivamente internato in vari campi di concentramento.[6]
La caratteristica più rilevante delle opere di Eugenio Gerli, influenzate dalle opere di Frank Lloyd Wright, Alvar Aalto e Charles Eames[7] consiste in una ricerca costante di progettazione integrale, dove le idee volumetriche e spaziali dell’Architettura si confrontano e proseguono anche nel disegno di mobili su misura per gli interni.
Insieme agli iniziali studi di ingegneria questa filosofia gli fu di fondamentale aiuto nello sviluppo di modelli per il Design Industriale, modelli non concepiti in modo astratto ma originati da contesti e necessità specifiche in una logica di esattezza sia formale che costruttiva.[8]
La mostra dedicata ad Osvaldo Borsani alla Triennale di Milano - 16 maggio 16 settembre 2018 - curata e disegnata da Lord Norman Foster e Tommaso Fantoni con l'esposizione di sedici opere di architettura e design di Eugenio Gerli rende omaggio all'opera e costituisce importante contributo alla riscoperta di questo "maestro dimenticato" (Marco Romanelli)[12][13]
Nel 1950 Inizia l’attività professionale di architetto.
Dal 1977 entrano a far parte dello studio i figli Enrico e Guido, architetti, con cui Gerli condivide i successivi progetti.[14][15][16][17]
1950- Clinica Cardiologica Villa Adele Laveno-Mombello per la quale (in collaborazione con Mario Cristiani) disegna anche gli arredi specifici: letti regolabili e poltrone inclinabili[18]
1954/55- Cinema Ambasciatori a Milano con anche disegno di tutti gli arredi e luci integrate[1][19][20][21][22][23][24]
1957- Negozio pilota Tecno via Montenapoleone con solai in vetro trasparente (con Osvaldo Borsani) - Premio speciale concorso Vis Securit-Domus 1960[29][30][31][32][33][11][34]
1958- Appartamento di un collezionista d'arte- via Mascagni - Milano[10][33]
1959- Casa di abitazione - viale Coni Zugna 23 - Milano
1968/1972- Ristrutturazione ed ampliamenti Sede Confcommercio (Unione Commercio e Turismo) Palazzo Castiglioni (1903) - Corso Venezia - Milano[9][37][38]
1972- Nuova palazzina uffici Unione Commercio e Turismo - via Marina - Milano[1][9][37][38]
Ancora studente, nel 1947 iniziò l’attività con una ricerca ed una sperimentazione diretta sull’uso del compensato partecipando nell’inverno del 1948/49 ad una mostra da Fede Cheti[57] con una sedia a tre gambe tutta in compensato curvato.[58][59]
Fonda un laboratorio denominato Forma per la produzione di prototipi e di serie sperimentali.[16][60][61][62][63]
1950-52 Realizza una clinica per malati di cuore a Laveno-Mombello per la quale, in collaborazione con Mario Cristiani,[64] disegna arredi specifici: letti regolabili e poltrone inclinabili.[18]
1952-1954 Alla progettazione di mobili in compensato e materiali più tradizionali affianca la ricerca e la sperimentazione con un feltro irrigidito con resine.[16][65][66][67]
1954-1956 Per la ditta Rima di Padova disegna alcune innovative sedute:[24]
poltroncina P28 Rima con struttura metallica - seduta in cuoio intrecciato con schienale e braccioli continui in compensato curvato impiallacciato.
Modello P 75 con Mario Cristiani - poltroncina girevole con base in fusione in lega e giunto oscillante in gomma di derivazione automobilistica.[8][24][33][70][73][74]
Divani con schienale in feltro plastico per atrii cinema Ambasciatori.[8]
1957 Inizia una lunga collaborazione con la ditta Tecno S.p.A. firmando molti prodotti di successo tra i quali il celebre sistema per uffici Graphis, "la rivoluzione copernicana",[14] la poltrona P28, la sedia in compensato curvato con struttura metallica S83, la poltroncina a due scocche PS142 Clamis, il tavolo a farfalla T92, il mobile a due valve B106 Jamaica.[14]
1965 Libreria E101 Domino - superamento del mobile finito con 5 elementi lineari e componibili iniziando una ricerca volumetrica e coloristica che condurrà al progetto Graphis del 1967[14][16][81][93]
1967 Sistema per uffici Graphis – produzione 1968 (con Osvaldo Borsani) - il superamento del mobile finito con soli 2 elementi da comporre in libertà (Patented May 16/1972 US3663079 A[95])[1][8][11][14][92][96][97][98][99][100][101][102]
1969 Contenitore T128 Revolver a tamburo rotante[14]
^ Fulvio Conti e Sheyla Moroni, Eugenio Chiesa scritti e discorsi 1893 - 1929, collana Politeia Scienza e Pensiero - 22, Firenze, Centro Editoriale Toscano, 2003, ISBN88-7957-219-9, OCLC53296896.
^ Mary Tibaldi Chiesa e Luciana Chiesa, La vita di Eugenio Chiesa : nel centenario della nascita 1863-1963, Giuffrè, 1964.
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«Leonardo Sinisgalli: ...col trionfo dei contorsionisti, Borsani e Gerli impongono uno spettacolo classico, l'equilibrio su una corda tirata. Spesso la fantasia deve servire a scarnire non ad accumulare: la fantasia non fa traboccare il liquido quando ha riempito il bicchiere. Perché ci sono tanti brutti oggetti al mondo? Perché i calcoli non sono giusti e le briglie dell'invenzione non sono in mano agli esperti. Né troppo tese né troppo molli le tiene l'auriga a Delphi.»
^abc Bruno Caizzi - Filippo Cagetti, Eugenio Gerli e Giorgio Keffer - Marco Valsecchi, Il Commercio a Milano, 2°, Unione Commercio e Turismo della provincia di Milano, 1977, pp. 49-184, OCLC1261803862.
^abLe case firmate dall'architetto, in GIOIA, n. 25, Rusconi, 24 giugno 1962, pp. 50-53.
^ Marco Romanelli, DESIGN E DINTORNI Osvaldo Borsani: tre letture, su madeexpo.it, Salone del Mobile Milano. URL consultato il 28 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2019).
«e si arricchirà di rapporti importanti, in particolar modo quello con Eugenio Gerli, ennesimo maestro dimenticato, con cui, a quattro mani, disegnerà altri pezzi superbi.»
^ab Marco Romanelli, Disegnati 40 anni fa, utilizzati oggi - 16 capolavori senza tempo, in Abitare, XL 40 speciale Abitare 40anni, n. 432, ottobre 2003, pp. 262-279.
«pag.18..."arriva nel 1968 la rivoluzione copernicana con il Sistema Graphis, che sembra uscita da un'opera di arte programmata: due angolari di lamiera che sorreggono, come un trilite il piano di lavoro, il tutto di un colore assolutamente inedito nel mondo dell'ufficio: il bianco. Un progetto assoluto"...»
^ Eugenio Gerli, Un padiglione sul Lago Maggiore, in Prospettive, n. 11, G.G. Görlich editore Milano, 1956, pp. 40-42.
^ Eugenio Gerli, una villa in provincia di Milano, in Prospettive, n. 23, G.G. Görlich editore Milano, marzo 1961.
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«"designed by Eugenio Gerli. The model was originally designed for RIMA, but in 1957 Gerli start a long-term collaboration with Tecno and introduced among others the revised version of the P28."»
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«Abstract:
An assembly of modular elements for making up pieces of furniture is disclosed, which essentially comprises at least two angularly shaped uprights and a planar element, all of these modular elements being assembled by means of ledges and selftapping screws. A filing cabinet can also be provided and removably connected to the piece of furniture if desired.»
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