Ewald Balser (Elberfeld, 5 ottobre 1898 – Vienna, 17 aprile 1978) è stato un attore tedesco.
Ewald Balser nacque a Elberfeld (Germania) il 5 ottobre 1898, il più giovane di undici figli del muratore Wilhelm Balser e di sua moglie Mathilde, nata Lohe.[1][2]
Lavorò inizialmente come orafo, dopo di che si avvicinò al teatro alla fine degli anni dieci. Fece il suo debutto teatrale nel 1919 e lavorò negli anni seguenti a Basilea, Düsseldorf, Berlino e infine a Vienna,[2] seguendo gli insegnamenti di Luise Dumont allo Schauspielhaus e di Otto Falkenberg al Münchner Kammerspielen, e alla fine del decennio (1928) si unì alla compagnia del Burgtheater di Vienna come attore e regista, dimostrandosi uno dei maggiori attori drammatici delle scene tedesche, con un ampio registro di personaggi.[3] Sul palcoscenico, interpretava ruoli principalmente eroici nelle opere classiche.[2]
Continuò la sua carriera dopo la guerra e la sua popolarità aumentò ancora negli anni cinquanta.[2] Dagli anni sessanta si concentrò quasi esclusivamente sul teatro.[2] Come un maestro del linguaggio e della recitazione, molti scrittori lo desideravano per anteprime e letture delle loro opere, come Arthur Schnitzler, Gerhart Hauptmann, Carl Zuckmayer, Franz Theodor Csokor, Josef Weinheber, e John Boynton Priestley[4]
La sua prima moglie fu l'attrice Vera Balser-Eberle. Nel 1950 si sposò con Ernestine Bauer, madre di sua figlia Evelyn.[2]
Come attore si distinse per ritrarre personaggi autorevoli in film drammatici, dove rappresentò medici, sacerdoti, vescovi, artisti e altre persone di rispetto, oppure figure storiche più anziane e quindi con un trucco pesante, in cui appariva generalmente più vecchio della sua età reale;[2]inoltre il suo temperamento sanguigno sfociava nell'istrionismo, dando luogo a interpretazioni comunque pregevoli.[3]
La sua principale attività nel mondo del cinema dal 1935 fu quella di interprete e tra i ruoli più interessanti e apprezzati dalla critica possiamo citare quelli del professor Sauerbruch, di Beethoven, dell'imperatore Francesco Ferdinando[5] e (nella sua migliore interpretazione) in Crepuscolo di gloria (1942); partecipò al film Il processo (1948) di Georg Wilhelm Pabst dove interpretò la parte del dottor Eötvös.[1]Nel 1955 lavorò con László Benedek per la realizzazione del film All'est si muore.[1][6]
Durante un'esibizione del 1976 si sentì male e gli fu diagnosticato il cancro; morì all'eta di ottant'anni il 17 aprile 1978 a Vienna.[1]
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