Due Fabchimicamente legati (dall'inglese Fragments Antigen-Binding), formano un anticorpo artificiale che si lega a due antigeni diversi, diventando così un anticorpo bispecifico.
In genere, uno dei due Fab si lega ad un antigene tumorale come il CD30, mentre l'altro si lega ad una proteina presente sulla superficie di una cellula immunitaria, come per esempio il recettore Fc del macrofago. In questo modo, le cellule tumorali vengono collegate alle cellule immunitarie, che li possono più facilmente aggredire e distruggere.[3]
Tra la fine del 1990 e i primi anni del 2000, sono stati condotti studi clinici con Fab legati chimicamente per il trattamento di vari tipi di cancro. A fronte di primi risultati promettenti,[3][4] questa strategia terapeutica è stata successivamente abbandonata per gli alti costi di produzione.[5] Leganti bi-specifici delle cellule T utilizzano un meccanismo di azione simile, però sono più economici.
^ B. Karpovsky, JA. Titus; DA. Stephany; DM. Segal, Production of target-specific effector cells using hetero-cross-linked aggregates containing anti-target cell and anti-Fc gamma receptor antibodies., in J Exp Med, vol. 160, n. 6, dicembre 1984, pp. 1686-701, PMID6239899.
^ MJ. Glennie, HM. McBride; AT. Worth; GT. Stevenson, Preparation and performance of bispecific F(ab' gamma)2 antibody containing thioether-linked Fab' gamma fragments., in J Immunol, vol. 139, n. 7, ottobre 1987, pp. 2367-75, PMID2958547.
^ BK. Link, SA. Kostelny; MS. Cole; WP. Fusselman; JY. Tso; GJ. Weiner, Anti-CD3-based bispecific antibody designed for therapy of human B-cell malignancy can induce T-cell activation by antigen-dependent and antigen-independent mechanisms., in Int J Cancer, vol. 77, n. 2, luglio 1998, pp. 251-6, PMID9650561.