Fabia Numantina (fl. 10 a.C. - 24) è stata una nobildonna romana, una degli ultimi membri della Gens Fabia e membro della dinastia giulio-claudia come cugina di secondo grado dell'imperatore Augusto.
Fabia Numantina, della gens Fabia, era figlia di Paolo Fabio Massimo e di Marcia, cugina materna dell'imperatore Augusto[1].
Si sposò due volte: la prima con Sesto Appuleio, lontano pronipote di Augusto, a cui diede un figlio omonimo, morto bambino, indicato nel suo epitaffio come "l'ultimo Appuleio"[2], e la seconda, essendo rimasta vedova poco dopo il 14, con Marco Plauzio Silvano, da cui divorziò prima del 24[3][4].
In quell'anno, Silvano fu accusato di aver ucciso la sua seconda moglie, Apronia, figlia di Lucio Apronio, gettandola da una finestra. A processo, Silvano disse di non aver avuto coscienza dell'atto e accusò Fabia di averlo stregato con incantesimi e pozioni. La donna fu processata per stregoneria dallo stesso Tiberio, ma alla fine venne assolta da tutte le accuse[3].