Il faro molecolare (in inglese molecular beacon) è una sonda, formata da un oligonucleotide, utilizzata per rivelare la presenza di specifici acidi nucleici. Descritta per la prima volta nel 1996,[1] questo genere di sonda presenta una tipica forma "a forcina" e si basa sull'emissione di fluorescenza.
Alla base della "forcina", alle due estremità opposte, sono presenti rispettivamente il fluoroforo e il quencher, mentre nella parte superiore a forma di "cappio" è presente la sequenza complementare al DNA o RNA target. Quando la sonda dà origine all'ibridazione essa subisce un cambiamento conformazionale e il fluoroforo e il quencher si trovano adesso distanziati; in queste condizioni, non essendo più presente lo smorzamento per trasferimento di energia per risonanza,[2] eccitando il fluoroforo si ottiene l'emissione di una radiazione fluorescente misurabile.
Tra le sue applicazioni, il faro molecolare trova un utile impiego nella real time PCR per rivelare i prodotti ottenuti dall'amplificazione.