Età | Frequenza respiratoria normale (atti per minuto)[1] |
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Neonati | 30/ 60 |
Bambini | 21-30 |
Adolescenti | 18-24 |
Adulti | 12-20 |
La frequenza respiratoria indica il numero di atti respiratori compiuti in un minuto.
Ogni atto respiratorio, meglio sarebbe classificarlo come atto ventilatorio, è composto da:
Nel respiro spontaneo di un soggetto normale le fasi inspiratorie durano la metà del tempo delle fasi espiratorie.
Il numero di atti respiratori in una persona sana è correlato sia all'età, sia all'eventuale attività fisica svolta nel momento della misurazione
La frequenza respiratoria è strettamente legata alla frequenza cardiaca, se essa sale, per un'intensa attività fisica del soggetto, anche la frequenza respiratoria sale per aumentare la ventilazione polmonare e soddisfare il fabbisogno di ossigeno e facilitare l'espulsione del biossido di carbonio. Al contrario un soggetto in apnea registrerà un abbassamento della frequenza cardiaca.
La frequenza respiratoria è governata dai centri della respirazione situati nelle zone del bulbo e del ponte, nel tronco cerebrale.
Il numero di atti respiratori al minuto è importante per la modificazione del pH sanguigno, infatti in uno stato di acidosi metabolica avremo una frequenza respiratoria più alta, mentre se è più bassa può significare che il soggetto è in uno stato di alcalosi metabolica.
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