Fulgenzio Vitman (1728 – 1806) è stato un abate e botanico tedesco.
Nativo della Baviera, Vitman insegnò botanica nell’Università degli Studi di Pavia dal 1763 al 1774, dove fondò nel 1773 l'Orto Botanico dell'Università[1], quando venne chiamato a ricoprire la stessa cattedra nelle Scuole Palatine di Milano, da poco tempo trasferite nel complesso di Brera. La presenza di un giardino adiacente al lato meridionale del palazzo, permise all'abate di avviare la realizzazione di un orto botanico per la coltivazione delle piante officinali e l'insegnamento diretto agli studenti.[2] Lo studio delle piante officinali era stato avviato nell'ambiente monastico grazie agli insegnamenti di Francesco Maratti.
Per l'accrescimento dell'orto botanico Vitman fece riferimento tra gli altri a Carlo Allioni, botanico sabaudo assai noto al suo tempo in tutta Europa, e in pochi anni riuscì a raccogliere piante e semi anche rari.[3]
Come d'uso del tempo iniziò a raccogliere un ricco erbario, ma a causa di problemi economici, dovuti al magro stipendio percepito, dovette poi venderlo nel 1785 all'Università di Pavia, dove se ne conserva ancora una parte.
Scrisse alcune opere di botanica tra le quali:
Nel 1783 su proposta dell'Allioni, Vitman venne cooptato all'Accademia delle Scienze di Torino.
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