Funa Benkei (Benkei sulla barca) è un'opera teatrale nō giapponese scritta da Kanze Kojirô Nobumitsu e successivamente adattata per il teatro Kabuki da Kawatake Mokuami nel 1885. Andò in scena per la prima volta nel novembre di quell'anno, con protagonista Ichikawa Danjūrō IX.
La commedia è ambientata nel periodo della caduta di Minamoto no Yoshitsune,[1] quando suo fratello maggiore Minamoto no Yoritomo, vedendo Yoshitsune come un rivale, lo escluse dalla famiglia reale, nonostante la sua lealtà dimostrata sul campo di battaglia.
Yoshitsune decide di scappare e incontrare il suo servitore Benkei al porto Daimotsu no Ura. Mentre sosta in una locanda lungo il tragittoo, la sua promessa sposa Shizuka inizia a ballare per lui, facendo cadere il suo copricapo durante la danza. Assumendolo come segno di cattivo presagio, lascia Yoshitune e torna a Kyoto.
Yoshitsune continua il suo viaggio il giorno successivo e sale su una barca, dove vengono colpiti da una pericolosa tempesta in mare aperto. In balia delle onde, vengono attaccati dai fantasmi del mare, tra cui Taira no Tomomori.[2] Combattono gli spiriti, ma senza successo. Alla fine, Benkei si rende conto che l'unico modo per sconfiggere uno spirito vendicativo è attraverso la preghiera e in una sequenza catartica la tempesta si dissipa mentre le sue preghiere disperdono gli spiriti ancora inseguitori:[3]
Lasciando nessuna traccia su l’onda spumeggiante[4]»