G20 G20 del 2018 | |
---|---|
![]() | |
![]() | |
Paese ospitante | ![]() |
Data | 30 novembre - 1º dicembre 2018 |
Sede/i | Costa Salguero Center |
Città | Buenos Aires |
Presidente | Mauricio Macri |
Precede | G20 del 2019 |
Segue | G20 del 2017 |
Sito web | www.g20.org/en |
Il G20 del 2018 è stato il tredicesimo meeting del Gruppo dei Venti (G20). Si è tenuto il 30 novembre e il 1º dicembre 2018 nella città di Buenos Aires, in Argentina. È stato il primo vertice del G20 che si è tenuto in Sud America. La riunione è stata guidata dal Presidente argentino Mauricio Macri.
Il presidente argentino Mauricio Macri assunse la presidenza annuale del G20 il 30 novembre del 2017, durante una cerimonia ufficiale nel Centro Culturale Kirchner a Buenos Aires.[1] Il presidente cinese Xi Jinping, il cancelliere tedesco Angela Merkel e il primo ministro giapponese Shinzō Abe emisero dei messaggi di supporto, mostrati alla cerimonia.[2]
Le prime riunioni del G20 argentino iniziarono a Bariloche nel dicembre del 2017. Ai primi incontri presenziarono i vicegovernatori delle banche centrali e i viceministri delle finanze, assieme agli sherpa.[3] Durante la preparazione del summit tra i leader mondiali previsto per il 30 novembre del 2018, l'Argentina ospitò oltre quarantacinque incontri a vari livelli governativi in undici città del paese.[4]
Il G20 del 2018 si concentrò su tre priorità: il futuro del mondo lavorativo, la creazione di infrastrutture per lo sviluppo e un futuro ad alimentazione sostenibile.[5]
Alcuni paesi partecipanti all'incontro sostennero inoltre la necessità di regolamentare le criptovalute.[6]
Altro tema importante del summit fu la guerra commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina, allora in escalazione.[7]
Il 30 novembre, prima dell'inizio formale dell'incontro, il presidente messicano Enrique Peña Nieto, il presidente americano Donald Trump e il primo ministro canadese Justin Trudeau firmarono l'Accordo Stati Uniti-Messico-Canada (USMCA), successore del North American Free Trade Agreement (NAFTA), risalente al 1994.[8]
Il Consiglio Latino-americano di Scienze Sociali (CLACSO) organizzò un incontro parallelo al G20 chiamato Primo Forum Mondiale del pensiero critico. L'incontro iniziò la settimana precedente al summit.[9] Al forum parteciparono politici come l'ex presidente brasiliano Dilma Rousseff, il vicepresidente boliviano Álvaro García Linera, l'ex presidente colombiano Ernesto Samper e l'attivista Estela Barnes de Carlotto.[10] Durante l'evento, l'ex presidente argentino Cristina Fernández de Kirchner criticò le politiche economiche di Mauricio Macri e i prestiti richiesti al Fondo Monetario Internazionale.[11] L'ex presidente uruguaiano José Mujica fu invitato, ma rifiutò di partecipare per evitare di danneggiare le relazioni tra Argentina e Uruguay.[12]
Il precedente G20 svoltosi ad Amburgo fu teatro di proteste, con automobili date alle fiamme e strade bloccate da parte dei manifestanti. Per evitare che si ripetessero gli stessi eventi, la sicurezza per questo G20 venne potenziata. Delle organizzazioni politiche di sinistra locali si organizzarono per protestare anche assieme ad eventuali manifestanti provenienti dall'estero. Il governo argentino tentò di evitare l'ingresso di potenziali facinorosi nel paese, come ad esempio pregiudicati con la volontà di partecipare alle proteste. Le uniche manifestazioni permesse furono quelle pacifiche. Il ministro della sicurezza argentino Patricia Bullrich, riguardo all'argomento, affermò:[13]
«No vamos a tolerar la violencia. Los que lo hagan van a tener consecuencias legales graves.»
«Non tollereremo violenze. Coloro che vorranno oltrepassare la linea dovranno affrontare le conseguenze legali.»
Durante l'evento furono operativi ventiduemila poliziotti e altri settecento agenti, in collaborazione con i servizi di sicurezza di vari paesi come Stati Uniti, Regno Unito, Brasile, Italia e Spagna. Un'area complessiva di dodici chilometri quadrati attorno al Centro Costa Salguero fu recintata e isolata e i servizi di trasporto pubblico (inclusa la metropolitana) furono sospesi assieme al traffico lungo il Río de la Plata. Il 30 novembre del 2017 fu dichiarato giorno festivo solamente in quest'occasione per la città di Buenos Aires e i residenti furono esortati dal governo a lasciare la città durante l'evento.[14] Il ministro per i mezzi di comunicazione argentino Hernán Lombardi riferì che non vennero rilevate infiltrazioni di gruppi terroristici internazionali e il governo statunitense sostenne che la locazione remota dell'Argentina avrebbe disincentivato i manifestanti a compiere lunghi viaggi per partecipare alle proteste.[13]
Nei giorni precedenti al summit avvennero due attentati dinamitardi. Il giudice Claudio Bonadío, che stava allora investigando su un possibile reato di appropriazione indebita dell'ex presidente argentino Kirchner, fu aggredito in casa sua; le sue guardie del corpo fermarono Marco Viola e la bomba venne disinnescata dagli artificieri. Anahi Esperanza Salcedo, anarchica e femminista radicale, provò a far esplodere una bomba nei pressi della tomba del capo della Policía Federal Argentina Ramón Lorenzo Falcón, al Cimitero della Recoleta, ma l'ordigno esplose in anticipo causandole ferite alle mani e al viso. Entrambi gli attentati vennero commessi tramite l'impiego di ordigni esplosivi improvvisati.[15]
Data | Città ospitante | Summit |
---|---|---|
19-20 marzo 2018 | Buenos Aires | G20 Ministri delle Finanze |
20-21 maggio 2018 | Buenos Aires | G20 Ministri degli Esteri |
14-15 giugno 2018 | Bariloche | G20 Ministri dell'Energia |
21-22 luglio 2018 | Buenos Aires | G20 Ministri delle Finanze |
27-18 luglio 2018 | Buenos Aires | G20 Ministri dell'Agricoltura |
5 settembre 2018 | Mendoza | G20 Ministri dell'Istruzione |
6-7 settembre 2018 | Mendoza | G20 Ministri del Lavoro |
14 settembre 2018 | Mar del Plata | G20 Ministri del Commercio |
4 ottobre 2018 | Mar del Plata | G20 Ministri della Salute |
29 novembre 2018 | Buenos Aires | G20 Ministri delle Finanze |