Canapetta pubescente | |
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Galeopsis pubescens | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi I |
Ordine | Lamiales |
Famiglia | Lamiaceae |
Sottofamiglia | Lamioideae |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Lamiales |
Famiglia | Lamiaceae |
Genere | Galeopsis |
Specie | G. pubescens |
Nomenclatura binomiale | |
Galeopsis pubescens Besser, 1809 | |
Nomi comuni | |
Galeopside pubescente |
La canapetta pubescente (nome scientifico Galeopsis pubescens Besser, 1809) è una piccola pianta erbacea dai fiori labiati appartenente alla famiglia delle Lamiaceae.[1]
Linneo nel 1753 nel creare il nome generico di queste piante ha pensato indubbiamente alla forma di “elmo” del labbro superiore della corolla.[2] Galeopsis è un antico nome greco/latino (derivato da "galea" = casco) già usato da Gaio Plinio Secondo (Como, 23 – Stabiae, 25 agosto 79]), scrittore, ammiraglio e naturalista romano, per qualche pianta simile alle ortiche.[3][4] L'epiteto specifico (pubescens) significa "con peluria, peloso" e fa riferimento alle facce delle foglie densamente pelose.[5][6]
Il nome scientifico della specie è stato definito per la prima volta dal botanico austriaco Wilibald Swibert Joseph Gottlieb von Besser (1784-1842) nella pubblicazione "Primitiae Florae Galiciae Austriacae Utriusque - ii. 27. 1809" del 1809.[7]
Questa specie di piante può raggiungere i 20 – 50 cm di altezza. La forma biologica è terofita scaposa (T scap), ossia in generale sono piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme e sono munite di asse fiorale eretto e spesso privo di foglie.[2][8][9][10][11][12][13]
Le radici sono del tipo a fittone.
La parte aerea del fusto è eretta, ramoso-corimbosa con i rami laterali spesso nuovamente ramificati. La sezione è tetragona a causa della presenza di fasci di collenchima posti nei quattro vertici, mentre le quattro facce sono concave. Ai nodi il fusto è un poco ingrossato-clavato e ricoperto da setole sparse e spesso da peli ghiandolari allungati. La pubescenza è densa per peli appressati ed è distribuita ugualmente sulle quattro facce.
Le foglie lungo il fusto sono disposte 2 a 2 in modo opposto e con verticilli alternati. La lamina, picciolata a forma ovale, ha la base più o meno cordata. La superficie è sparsamente pubescente. I bordi sono provvisti di 6 - 10 denti ottusi per lato. Lunghezza del picciolo: 1 – 3 cm. Dimensione delle foglie: larghezza 1 – 4 cm; lunghezza 5 – 8 cm.
L'infiorescenza è formata da fiori (6 – 10 fiori) disposti in verticillastri all'ascella delle foglie superiori. L'asse dell'infiorescenza è ricoperto da peli ghiandolari neri. Sono presenti delle brattee da lineari a lanceolate simili alle foglie con base più o meno membranosa, margini ispidi e apice spinescente. Le brattee del verticillo superiore sono disposte in modo opposto.
I fiori sono ermafroditi, zigomorfi (il calice è più o meno attinomorfo), tetraciclici (con i quattro verticilli fondamentali delle Angiosperme: calice– corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla sono formati da cinque elementi).
Il frutto è uno schizocarpo (tetrachenio) formato da quattro nucule obovoidi, arrotondate all'apice e glabre. Il colore è marrone.
Dal punto di vista fitosociologico alpino Galeopsis pubescens appartiene alla seguente comunità vegetale:[15]
Per l'areale completo italiano Galeopsis pubescens appartiene alla seguente comunità vegetale:[17]
Descrizione: l'alleanza Arction lappae è costituita da piante erbacee, ruderali e nitrofile, eurosiberiane, planiziali e montane, su suoli profondi, diffuse anche nelle zone mediterranee. Le specie di questa alleanza si sviluppano sia su suoli umidi che secchi con notevole differenziazione delle specie partecipanti. In Italia questa alleanza si rinviene fino al piano subalpino, in stazioni legate alla presenza di pascolo in cui si verifica l’accumulo di sostanza organica.[18]
La famiglia di appartenenza della specie (Lamiaceae), molto numerosa con circa 250 generi e quasi 7000 specie, ha il principale centro di differenziazione nel bacino del Mediterraneo e sono piante per lo più xerofile (in Brasile sono presenti anche specie arboree). Per la presenza di sostanze aromatiche, molte specie di questa famiglia sono usate in cucina come condimento, in profumeria, liquoreria e farmacia. Il genere Galeopsis si compone di qualche decina di specie, otto delle quali vivono in Italia e nell'ambito della famiglia sono descritte all'interno della sottofamiglia Lamioideae caratterizzata dallo stilo di tipo ginobasico e dal polline 3-colpato con 2 celle.[12] Nelle classificazioni più vecchie la famiglia è chiamata Labiatae.
Il numero cromosomico di Galeopsis pubescens è: 2n = 16.[12][19].
Spesso questa specie si ibrida con la specie Galeopsis speciosa Miller per formare le specie allopoliploidi Galeopsis tetrahit L. e Galeopsis bifida Boenn..[8]
La tabella seguente evidenzia alcune differenze morfologiche tra le varie specie:[8]
Specie | Tipo di pubescenza nell'infiorescenza | Lunghezza della corolla | Morfologia del labbro inferiore |
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G. tetrahit | setole patenti o riflesse | 15 – 20 mm | intero e più o meno quadrato |
G. bifida | peli ghiandolari gialli | 10 – 15 mm con chiazze gialle alle fauci | retuso, bilobo o bifido |
G. speciosa | setole patenti e pubescenza appressata (in alto) | 22 – 34 mm | intero |
G. pubescens | densa | 20 – 25 mm | intero o appena bilobo |
Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[1]
La galeopside pubescente in altre lingue è chiamata nei seguenti modi: