Gică Petrescu | |
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Nazionalità | Romania |
Genere | leggera tradizionale |
Periodo di attività musicale | 1933 – 2006 |
Gică Petrescu (2 aprile 1915 – 18 giugno 2006) è stato un cantante rumeno di musica popolare e leggera, con più di 70 anni di attività.
Nacque a Bucarest in una casa su via Popa Nan. Figlio di Dumitru, un ragioniere con studi a Geneva e lavoro alle Poste e Severina (che passò la sua infanzia in Francia)[1]), a 16 anni perse la madre. Si diplomò al liceo "Gheorghe Şincai" di Bucarest e per due anni seguì i corsi alla Facoltà di Legge. In una famiglia che amava la musica (spesso il padre suonava il violino accompagnato al pianoforte dalla madre), Gică sentì che questa fosse la sua strada; si iscrisse ai corsi del Conservatorio "Elvira Popescu" e per quattro anni studiò violino e chitarra[2].
Nel 1955 sposò Cezarina Moldoveanu, laureata in medicina ma attiva come attrice di rivista e scrittrice (che scrisse alcuno dei testi delle sue canzoni), un matrimonio durato 34 anni, fino alla morte di lei per un infarto ad agosto 1989. Fortemente provato, per un lungo periodo Gică Petrescu rifiutò di esibirsi[3]. Non ebbero figli, ma una sola nipote, figlia della sorella della moglie di nome Diana Ieşeanu, di professione avvocato.
Visse con un'indennità di merito di 1000 leu[4], passando gli ultimi anni in povertà[5]. Morto a 91 anni, venne sepolto al cimitero Bellu. Nel suo testamento donò all'amministrazione comunale il suo appartamento di 3 camere situato sul Bd. Regina Elisabeta nel centro storico di Bucarest, per l'allestimento di un museo che non fu realizzato per le ingenti spese di manutenzione dell'appartamento rimasto abbandonato per circa 11 anni.
Fece il suo debutto all'età di 18 anni quando, appena diplomato al liceo "Gheorghe Şincai" di Bucarest, entrò a far parte di un gruppo studentesco (chitarra e voce). Come solista apparve accanto alla James Kok Orchestra alle Gallerie Laffayette (Bucarest, 1933) e come solista e attore sulle scene del Teatro Odeon e Cărăbuş. Il suo debutto ufficiale avvenne esibendosi per il pubblico radiofonico nel 1937. Tra il 1937 e il 1939, cantò accompagnato dalle orchestre Radu Ghindă e Dinu Şerbănescu al Casinò di Sinaia nei Carpazi.
Fu protagonista sulle scene dei teatri di rivista Alhambra (1940), Gioconda e Boema (1940-1944), Savoy e Constantin Tănase dopo la seconda guerra mondiale[4]. Dopo la rivoluzione rumena, pubblicò una serie di CD: "Cu paharelu' dupa mine", "Eternul Gica" e "Greatest Hits".
Alcuni critici musicali lo paragonarono a Frank Sinatra o Maurice Chevalier. La sua musica attrasse il pubblico di tutte le età, mentre le sue influenze musicali combinavano il folk con arrangiamenti orchestrali classici. Detenne il record per il numero di brani originali, composti e suonati (oltre 1.000), molti dei quali diventarono hit nazionali o vennero riproposti da altri artisti rumeni.
Fu un prolifico compositore ed esecutore di musica popolare e musica leggera rumena[2].
«Gică Petrescu a fost unul dintre cei mai importanţi şi mai longevivi artişti ai muzicii româneşti»
«Gică Petrescu è stato uno degli artisti più importanti e longevi della musica rumena»
Da grammofono all'mp3, Gică Petrescu fu uno dei pochi cantanti ad aver registrato musica su quasi tutti i supporti audio, iniziando con le lastre di ebanite, dischi in vinile, nastri audio e compact disc[6].
«Avea un repertoriu variat, uluitor, pe care îl cizela nuanţat, în crescendo. Cu profesionalismu-i recunoscut, prezenta creaţiile lui Ionel Fernic, Henry Mălineanu, Ion Vasilescu. Trecea cuşurinţă la şansonetele celebrilor Maurice Chevalier sau Charles Trennet - dimostrativo o pronunţie impecabilă - surprindea, şi efectiv ridica sala în picioare la finale, cu tradiţionale cântece de pahar»
«Aveva un repertorio variegato e sorprendente, che crebbe in crescendo. Con la professionalità che ha riconosciuto, ha presentato le opere di Ionel Fernic, Henry Mălineanu, Ion Vasilescu. Passò facilmente alle possibilità che il famoso Maurice Chevalier o Charles Trennet - dimostrando una pronuncia impeccabile - sorprendesse ed effettivamente sollevò la sala fino alla fine con le tradizionali canzoni di vetro»
La sua vita ha ispirato il film Muzica e viata mea del 1988, con la regia di Iulian Mihu[7].
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