Giuseppe Olivi (naturalista)

Giuseppe Olivi di Chioggia

Giuseppe Olivi (Chioggia, 18 marzo 1769Padova, 24 agosto 1795) è stato un naturalista e poeta italiano.

Fu membro di prestigiose istituzioni scientifiche, italiane e straniere, fra le quali l'Accademia delle Scienze di Torino[1], l'Accademia nazionale delle scienze, detta anche Accademia dei XL, e l'Accademia di Berlino[2].

Allievo a Chioggia di Francesco e Giuseppe Fabris, vestì l'abito ecclesiastico e si fregiò del titolo di abate, nonostante avesse ricevuto solo gli ordini minori. Si interessò di argomenti di vario genere, dalla chimica, dove promosse la teoria lavoiseriana, alla botanica, con particolare riferimento alle alghe[3], passando per la mineralogia e per questioni di agraria.

Convinto sostenitore di Albrecht von Haller, prese parte ai dibattiti sull'irritabilità e sull'elettricità animale. La sua opera maggiore, che ottenne ampi consensi nel mondo scientifico contemporaneo, è la Zoologia Adriatica ossia Catalogo ragionato degli animali del golfo e delle lagune di Venezia del 1792[4], nella quale anticipò gli studi zoo-biologici in chiave biometrica[5] e descrisse per primo, tra le altre specie di porifere, la Suberites domuncula.[6]. Nello stesso anno pubblicò anche il trattato Delle conserve irritabili, e del loro movimento di progressione verso la luce, che stimolò i successivi approfondimenti in relazione alla chimica della fisiologia vegetale[7].

"Io preveggo facilmente, che proseguendo voi, e perfezionando i vostri studj, diverrete sicuramente uno de' primi naturalisti dell'Europa". Così il naturalista di fama europea Lazzaro Spallanzani all'Olivi nel 1792. Ma la precoce morte rese vane tante promesse e tante speranze.[8]

È sepolto nella chiesa di Santa Caterina in Padova e un busto funerario che lo raffigura si trova nel chiostro del convento della basilica di Sant'Antonio da Padova della stessa città. A neanche un mese dalla morte, la città natale decise l'erezione in duomo di una grande lapide, la cui iscrizione fu dettata da Melchiorre Cesarotti: posta in opera alla fine di agosto del 1796, Foscolo, presente in Chioggia poche settimane dopo, che dell'Olivi era amico, non poté non vederla. La città di Chioggia gli ha dedicato nel 1995 le Giornate oliviane, un convegno di studi con la pubblicazione di monografie a lui consacrate e lo scoprimento di una lapide commemorativa[9].

Melchiorre Cesarotti scrisse in suo ricordo una commemorazione funebre, l'Elogio dell'abate Giuseppe Olivi (Padova 1796) con in appendice un saggio di poesie dello stesso[10][11]. Ugo Foscolo ebbe con sé l'Elogio durante il soggiorno ai Colli Euganei nell'estate del 1796, e se ne servì nella composizione delle sue opere maggiori. Lo stesso fece Giacomo Leopardi, che nel Risorgimento, in A Silvia, nel Passero solitario, nel Canto notturno di un pastore errante dell'Asia, e nella Quiete dopo la tempesta si ispirò alla vicenda dell'Olivi[12]: al "limitar della gioventù" che si legge nell'Elogio (p. 13), ad esempio, attinse il "limitare / di gioventù" di A Silvia 5-6 che tutti conoscono.

  1. ^ Cfr. la scheda dell'Accademia delle Scienze di Torino, e Cinzio Gibin, La geometria della natura. Chioggia e l'Europa nella vicenda intellettuale di Giuseppe Olivi naturalista del Settecento, Padova 1994.
  2. ^ B. Gamba, Giuseppe Olivi di Chioggia, in Idem, Galleria dei letterati ed artisti illustri delle Provincie Veneziane, vol. II, ad vocem
  3. ^ P.A. Saccardo, Della storia e letteratura della Flora Veneta. Sommario, Valentiner e Muer, Milano 1869, pp. 68-69
  4. ^ Cfr. sia la biografia Archiviato il 26 gennaio 2014 in Internet Archive. del Museo di zoologia adriatica (a lui intitolato) dell'Università di Padova, sia la voce dell'Enciclopedia Treccani.
  5. ^ S Musitelli, Dizionario, in Storia della Medicina, Jaka Book, Milano 1993, p. 282, ad vocem
  6. ^ Cfr. la scheda sul «Word Porifera Database»
  7. ^ C. Lazzari, Giuseppe Olivi e la Zoologia Adriatica, in Idem, Le ricerche naturalistiche nel territorio veneziano dalle origini al Settecento, Nuova Dimensione, Provincia di Venezia, Venezia 2006, pp. 83-88
  8. ^ Claudio Chiancone, La scuola di Cesarotti e gli esordi del giovane Foscolo, Pisa 2012, passim.
  9. ^ Giornate oliviane, in «Notizia Bibliografico» della Giunta regionale del Veneto (PDF), su poligrafo.it. URL consultato il 27 ottobre 2007 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2013).
  10. ^ Elogio dell'abate Giuseppe Olivi
  11. ^ M. Cesarotti, Prose di vario genere, t. I, Firenze 1808, pp. 167-228 Al riguardo si vedano anche B. Gamba, op. cit., ad vocem; G. De' Bei, Elogio di D. Giuseppe Maria Renier, Molinari, Chioggia 1835, p. 23, n. 5; A. Checcucci, Commentario della vita e delle opere di Pompilio Pozzetti delle Scuole Pie, Tip. Calasanziana, Firenze 1858, pp. 83-84
  12. ^ In proposito si veda Claudio Perini, Di un passero solitario sul monumento a Giuseppe Olivi. Il ritorno di Leopardi alla poesia, Chioggia, Accademietta, 2015 (il primo capitolo, A Silvia, pp. 1-21, si legge su internet).
  • Elogio dell'abate Giuseppe Olivi ed analisi delle sue opere con un saggio di poesie inedite del medesimo, Padova 1796.
  • SCUOLA MEDIA STATALE “G. OLIVI” — Chioggia, Nel II centenario della nascita di Giuseppe Olivi, a cura del Preside Prof. Domenico Perini, Chioggia [?] 1969.
  • Domenico Perini, Quaderno di notizie per la biografia di Giuseppe Olivi nel secondo centenario della nascita, Rovigo 1971.
  • Claudio Perini, Il canto dell'amico perduto. Della genesi dei Sepolcri, e di altre incognite foscoliane, Chioggia, Accademietta, 2005.
  • Claudio Perini, Di un passero solitario sul monumento a Giuseppe Olivi. Il ritorno di Leopardi alla poesia, Chioggia, Accademietta, 2015.
  • Claudio Perini, Amarillide. Nuove reminiscenze oliviane nei Sepolcri, in ID., Studi Chiozzotti, Chioggia, Accademietta, 2017.

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Olivi è l'abbreviazione standard utilizzata per le piante descritte da Giuseppe Olivi.
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