La global 200 è una lista di ecoregioni, redatta dal WWF, che suddivide la biosfera in ecozone geografiche e biomi; ecozone e biomi sono inoltre inseriti in tre dominiː terrestre, marino e delle acque dolci.
Le ecoregioni che elenca sono considerate prioritarie per la conservazione. Si tratta di 238 ecoregioni dette "Ecoregioni globali": 142 ecoregioni terrestri, 53 ecoregioni marine e 43 ecoregioni di acqua dolce. In Italia sono presenti 3 delle ecoregioni globali suddette. L'individuazione delle 238 ecoregioni globali è avvenuta tramite l'applicazione di un processo chiamato "conservazione ecoregionale".
Domini, biomi ed ecozone identificati nella lista Global 200
Il primo passo è stato quello di suddividere l'intera biosfera in "regni" o "domini"[1]. Sono quindi stati individuati un dominio terrestre, un dominio marino e un dominio delle acque dolci.
Ciascun dominio è poi stato suddiviso secondo due criteri distinti e non sovrapponibiliː su base geografica, ogni dominio è suddiviso in varie ecozone, su base biologica ogni dominio è invece suddiviso in vari biomi.
Il dominio marino presenta, rispetto agli altri domini, delle unità ecologiche molto più grandi e con dinamiche temporali più ampie, pertanto le ecoregioni delineate da Global 200 sono derivate da una visione più sintetica delle schematizzazioni classiche disponibili.[2] In questa visione vengono quindi utilizzati cinque principali biomi marini: Bioma polare; Piattaforme continentali e mari temperati; Zone di risalita temperate; Zone di risalita tropicali; Barriere coralline. Questa mappatura di base non copre gli ecosistemi di acque profonde (vale a direː zone pelagiche, zone abissali, e fosse oceaniche). Anche per la suddivisione geografica è stata utilizzata una schematizzazione leggermente diversa da quella classica impiegando 13 zone denominate: Antartico; Artico; Mediterraneo; Atlantico settentrionale temperato; Indo-Pacifico settentrionale temperato; Oceano meridionale; Atlantico meridionale temperato; Indo-Pacifico meridionale temperato; Indo-Pacifico centrale; Indo-Pacifico orientale ; Atlantico tropicale orientale; Indo-Pacifico occidentale; Atlantico tropicale occidentale.[3][4]
Una prima lista di 233 ecoregioni globali venne presentata nel 1998 da David Olson ed Eric Dinerstein, due studiosi del WWF.[8] Un aggiornamento di questa lista venne prodotto dagli stessi studiosi nel 2002 con quella che è la versione attuale contenente 238 ecoregioni.[9]
La definizione di queste ecoregioni passa attraverso un processo di stratificazione e selezione operato a partire dalla base di tutte le ecoregioni.
Una volta definite le ecoregioni di base si è operato un processo di selezione allo scopo di identificare le ecoregioni più significative per ciascun tipo di habitat e nel dominio biogeografico di appartenenza. Allo scopo sono stati definiti i seguenti criteri:[10]
ricchezza di specie e endemismi presenti nella regione (species richness and endemism );
maggiore unicità tassonomica a livello famiglia o genere (higher taxonomic uniqueness);
fenomeni ecologici o evolutivi unici quali ad esempio migrazioni o fenomeni di radiazione evolutiva (unique ecological or evolutionary phenomena);
rarità globale degli habitat considerati (global rarity)
integrità di habitat e biota nell'ambito dello stesso bioma (intactness );
rappresentatività ecologica e biologica degli habitat all'interno dell'ecozona (representation).
A questi parametri è stato assegnato un peso e sono stati misurati per ciascuna ecoregione, al fine di determinare un indicatore chiamato Biological Distinctiveness Index (BDI).[11]
Un ulteriore parametro preso in considerazione ai fini della selezione delle ecoregioni è lo stato di conservazione. Per la sua valutazione sono stati utilizzati i seguenti criteri:[12]
perdita di habitat;
dimensione delle zone di habitat esistenti;
grado di frammentazione dell'habitat;
aree protette esistenti;
pericoli futuri.
Anche a questi parametri sono stati assegnati dei pesi (diversi fra ecoregioni terrestri, marine e di acqua doilce) e attributi quindi dei valori al fine di misurare un indice chiamato Conservation Status Index (CSI). Per quanto riguarda la selezione delle Global 200, le ecoregioni sono state classificate in termini di stato di conservazione considerando una prospettiva dei prossimi 40 anni. Al termine è stato assegnato all'ecoregione un indice che ricade in una delle seguenti tre grandi categorie: critica/in via di estinzione (CE), vulnerabile (V), relativamente stabile/relativamente intatta (RS).[13]
L'applicazione del processo descritto in precedenza ha condotto alla identificazione di 238 ecoregioni globali la cui biodiversità e livello di rappresentatività sono eccezionali o significativi su scala globale. Si tratta di 142 (60%) ecoregioni terrestri, 53 (22%) ecoregioni d'acqua dolce, e 43 (18%) ecoregioni marine.
Le ecoregioni terrestri sono più numerose di quelle gli altri regni, in parte perché in esse vi sono maggiori endemismi che nel biota marino e in quello delle acque dolci, ma anche per una minore disponibilità di informazioni sulla biodiversità delle regioni marine e di acqua dolce.
Ecoregione n. 199 - Mar Mediterraneo (Mediterranean Sea). Comprende le aree marine del Bacino Mediterraneo dallo Stretto di Gibilterra, allo stretto del Bosforo. È una regione ricca di endemismi ed è biologicamente distinta dall'Oceano Atlantico adiacente. Fra gli endemismi è particolarmente importante la posidonia oceanica le cui praterie costituiscono l'habitat naturale per numerose specie marine, in particolare pesci, crostacei e tartarughe marine. Vi sono anche alcune specie in via di estinzione fra cui la foca monaca mediterranea (Monachus monachus). La regione appartiene al bioma Piattaforme continentali e mari temperati e comprende 7 ecoregioni marine:
L'Europa è interessata da 9 ecoregioni globali, le tre che interessano l'Italia e altre sei. Ci sono tre ecoregioni terrestri, tre ecoregioni d'acqua dolce e tre ecoregioni marine.