I primi monasteri furono costruiti secondo lo stile affermatosi in India, ma in seguito presero una conformazione propria.
Le composizioni interne variano da regione a regione, seguendo comunque un unico schema che comprende i seguenti elementi:[2]
una o due cerchia di mura perimetrali con un cancello di entrata
un cortile interno dove sono situati dei portaincensi ed una serie di ruote di preghiera; sia sulle mura che sul cortile che nei pressi del monastero vengono stese le caratteristiche bandiere di preghiera tibetane
il tempio principale in cui si trovano:
la porta di ingresso, che si trova tra i quattro re guardiani del mondo chiamati Lokapalas, dipinti (due per ogni lato) sui muri esterni
un vestibolo
la sala delle assemblee, dove i monaci recitano o cantano i loro mantra, affrescata su tutti i muri ad eccezione di quello in cui sono riposti i testi sacri
una o più cappelle adiacenti alla sala delle assemblee recanti grandi statue dorate raffiguranti Buddha
il piano superiore a cui si accede da scale ripide, in cui sono situati gli alloggi per i monaci e altre cappelle per la meditazione tantrica
sul tetto del tempio sono issate la bandiera della vittoria e la ruota della legge, detta Dharmachakra, ai cui lati sono poste le statue di due antilopi, simbolizzante Buddha, che fece il primo discorso dopo il raggiungimento dell'Illuminazione alla sola presenza dei due animali
uno o più reliquiari, chiamati chörten, in cui si conservano le ceneri di santi o lama famosi.
I chorten, la versione tibetana dello stupa, non sono presenti in tutti i gompa, ed a volte vengono eretti anche in aree lontane da essi.
In Nepal la religione dominante è l'induismo ed i gompa si trovano soprattutto nelle zone di montagna, mentre nelle zone collinari o di pianura i templi buddisti sono come quelli presenti nella valle del Gange.