Grande Traversata delle Alpi GTA | ||
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Vecchio segnavia della traversata | ||
Tipo percorso | alta via | |
Numero | GTA | |
Localizzazione | ||
Stato | Italia | |
Regione | Piemonte | |
Catena montuosa | Alpi Pennine, Alpi Graie, Alpi Cozie, Alpi Marittime, Alpi Liguri | |
Percorso | ||
Inizio | Viozene | |
Fine | Molini di Calasca | |
Altitudine max. | 2567 m s.l.m. | |
Altitudine min. | 295 m s.l.m. | |
Tipo superficie | mista | |
Dettagli | ||
Difficoltà | facile | |
La Grande Traversata delle Alpi (GTA) è un itinerario escursionistico di lunga percorrenza che unisce tutto l'arco alpino occidentale del Piemonte, in Italia, nato ispirato dall'esperienza francese della Grande Traversée des Alpes verso la fine degli anni settanta, che cerca di privilegiare i luoghi meno conosciuti dal turismo di montagna.
Il percorso è suddiviso in 55 tappe della durata da cinque a otto ore di marcia; solitamente alla fine di ogni tappa vi è una apposita struttura ricettiva (posto tappa GTA), oppure un rifugio; si snoda dai monti di Domodossola fino alle Alpi liguri per una lunghezza complessiva di circa 1.000 km, sovrapponendosi in alcuni tratti al percorso della Via Alpina[1], ed è marcato con un segno a tre bande Rosso-Bianco-Rosso con la scritta gta nel centro.
Il percorso è nato per essere percorso da sud a nord[2]; le guide tedesche però descrivono il percorso in senso contrario, da nord a sud[2][3][4]. Il tracciato può comunque essere percorso nei due sensi[5].
Il percorso principale, visto nella sua forma originaria da Sud a Nord, ha origine a Ormea, in alta Valle Tanaro. Attraversando il massiccio del Marguareis, si porta a Limonetto in Valle Vermenagna, per proseguire verso Entracque in Valle Gesso. Da qui si risale alle pendici del Monte Argentera per discendere poi alle Terme di Valdieri; da qui, passando ai piedi del Monte Malinvern, si giunge a Sant'Anna di Vinadio, nel Vallone di Sant'Anna. Risalito in cresta, il sentiero scende ai Bagni di Vinadio, nel Vallone di San Bernolfo, da dove si prosegue per Sambuco, in Valle Stura. Si passa quindi in Valle Grana per il Colle Fauniera, arrivando al Santuario di San Magno, e da qui, scavalcando un'altra cresta, in Valle Maira, a Celle di Macra. Si risale la valle portandosi ad Elva e da qui, attraverso il Colle della Bicocca, in Valle Varaita, a Chiesa di Bellino.
Scavalcando il Colletto della Battagliola ci si porta nella valle principale, a Pontechianale; si scende alla frazione Castello e si segue per un tratto il percorso del Giro di Viso, portandosi al Rifugio Quintino Sella al Monviso per scendere al Pian del Re e poi al Pian Melzè. Da qui si risale verso il Colle della Gianna per portarsi in Val Pellice al Rifugio Barbara Lowrie[6]. Si supera il Colle Barant e si giunge nella Conca del Pra, al Rifugio Willy Jervis. Si ridiscende a Villanova, per poi risalire ancora verso il Colle Giulian, che porta in Valle Germanasca, a Ghigo di Prali. Risalendo la Valle di Massello si entra nel Vallone dell'Albergian, da dove si scende ad Usseaux in Val Chisone. Da qui si sale verso il gruppo del Monte Orsiera, ed attraversando il parco naturale Orsiera - Rocciavrè si arriva in Valle di Susa, scendendo proprio a Susa.
Da Mompantero si risale verso il Colle Croce di Ferro, passando sotto il Rocciamelone, e si arriva nelle Valli di Lanzo. Si segue la Stura di Viù fino a Usseglio, poi si risale a nord per superare la cresta ed arrivare a Balme, in Val d'Ala; da qui, sempre a nord, verso Pialpetta, in Val Grande. Si sale al Colle della Crocetta per dirigersi a Ceresole Reale, in Valle dell'Orco. La via si porta a mezza costa in sinistra orografica e discende la valle per un tratto, poi taglia in diagonale per portarsi in Valle Soana, che risale fino a Piamprato, dove svolta ad Est[7]. Passando dalla Val Chiusella, il sentiero raggiunge la Valle d'Aosta, scendendo a Quincinetto (amministrativamente ancora in territorio piemontese). Proseguendo in direzione est, il percorso raggiunge Oropa; qui piega a nord, raggiungendo Alagna Valsesia, nella valle omonima. Passando ai piedi del Monte Rosa, il sentiero si porta ora a Est; attraversando l'alta Valle Strona si raggiunge la Valle Anzasca: qui, a Molini Calasca ha termine il percorso[2].
Nelle Alpi Liguri e Marittime, dalla val Tanaro alla Valle Stura
Nelle Alpi Cozie, dalla Valle Stura alla val di Susa
Nelle Alpi Graie, dalla val di Susa alla Dora Baltea
Nelle Alpi Pennine, dalla Dora Baltea alla valle Anzasca
I posti tappa GTA sono strutture ricettive specifiche per gli utenti del percorso. Si suddividono in due categorie: strutture gestite, e strutture non gestite.
Nel primo caso, si tratta di strutture ricettive già esistenti (alberghi, rifugi escursionistici e simili), che offrono pasti a prezzo convenzionato. Nel secondo caso, si tratta di strutture simili ad un bivacco, con un locale cucina in cui è possibile prepararsi autonomamente e consumare i pasti. In entrambi i casi, è possibile il pernottamento; le strutture sono pensate per soste di 1 o al massimo 2 giorni[5].
Nei posti tappa vigono norme di comportamento analoghe a quelle dei rifugi del C.A.I.: ad esempio, si deve osservare il silenzio dalle 22 alle 6, ed in caso di strutture non gestite l'escursionista dovrà provvedere a pulire i locali e rifare i letti prima di lasciare il posto tappa[2][5].
È consigliato contattare in anticipo i gestori o i responsabili dei posti tappa per informare delle proprie intenzioni ed eventualmente provvedere alla prenotazione[5].
Dagli anni ottanta la GTA è promossa nei Paesi di lingua tedesca dal geografo Werner Bätzing, specialista della regione alpina. Grazie alle guide ed agli articoli da lui scritti, la GTA è oggi per lo più frequentata da svizzeri e tedeschi. Tipicamente vengono per 1 a 2 settimane; molti tornano negli anni successivi per proseguire la traversata. Si stima che in un tipico posto tappa pernottino fra 100 e 200 percorrenti della GTA per anno.[10]
Controllo di autorità | ISNI (EN) 0000 0001 2175 1872 |
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