Graphopsocus cruciatus | |
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Esemplare fotografato a Rock Creek Park (Washington, Stati Uniti d'America) | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Ramo | Bilateria |
Phylum | Arthropoda |
Subphylum | Hexapoda |
Classe | Insecta |
Sottoclasse | Pterygota |
Coorte | Exopterygota |
Subcoorte | Neoptera |
Superordine | Paraneoptera |
Sezione | Psocoidea |
Ordine | Psocoptera |
Sottordine | Psocomorpha |
Infraordine | Caeciliusetae |
Superfamiglia | Caeciliusoidea |
Famiglia | Stenopsocidae |
Genere | Graphopsocus |
Specie | G. cruciatus |
Nomenclatura binomiale | |
Graphopsocus cruciatus (Linnaeus, 1768) | |
Sinonimi | |
Graphopsocus cruciatus (Linnaeus, 1768) è un insetto appartenente all'ordine degli psocotteri.
La specie presenta il capo giallo, con il vertice e la fronte marroni[3]; sono inoltre distintivi il pattern delle macchie e venature alari[4].
Gli adulti sono svernanti; le femmine tendono ad essere brachittere, o maschi invece macrotteri[4]. Le uova vengono deposte, in gruppi da una dozzina, negli stessi nascondigli di seta usati dall'adulto: le uova sono bianche, lunghe circa il doppio di quanto sono larghe, e un intero gruppo misura soltanto circa 2 mm[5].
Si nutre della microflora presente sulle foglie degli alberi[4]; come molti psocotteri, anche G. cruciatus tesse una piccola tela piatta sulla faccia inferiore delle foglie, dentro cui si nasconde per cibarsi[5].
La specie è ben diffusa in Europa, dove è attestata in gran parte dei paesi con l'eccezione dei più orientali (Ucraina, Russia) e di alcune isole (Islanda, Sardegna, Sicilia, Baleari, Creta)[1][3], ed è stata segnalata anche in Giappone[3]. È stata introdotta negli Stati Uniti, probabilmente negli anni 1930, sia sulla East Coast, sia sulla West Coast, ed ha progressivamente cominciato ad espandere il proprio areale verso l'interno del paese[3][4].