Gregorio Correr patriarca della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti | |
Nato | 1411 a Venezia |
Deceduto | 19 novembre 1464 a Verona |
Gregorio Correr (Venezia, 1409 – Verona, 19 novembre 1464) è stato un patriarca cattolico e letterato italiano.
Figlio di Giovanni di Filippo (procuratore di San Marco), e membro della nobile famiglia veneziana dei Correr, quattordicenne fu mandato a Mantova sotto la disciplina di Vittorino da Feltre.[1] Divenne ben presto abile conoscitore della lingua latina, tanto che a 18 anni compose una tragedia, Progne, lodata dal suo stesso Maestro e che l'erudito papa Pio II definì la migliore di tutte dopo quelle di Seneca.
Si trasferì a Roma presso lo zio cardinale Antonio Correr dove, nel 1431, divenne sacerdote, per sua stessa ammissione, al solo scopo di poter dedicarsi ancora allo studio e alle lettere. Infatti, continuò a comporre carmi, satire e altre opere, mentre nello stesso 1431 venne elevato protonotario apostolico. Negli anni successivi visse sempre appresso lo zio, seguendolo a Firenze, quindi nella Serenissima. Nel 1443 fu nominato abate commendatario del monastero di San Zeno a Verona, dove ricevette la visita di un altro ex-allievo di Vittorino, Iacopo da San Cassiano.
Nel 1456 commissionò al pittore Andrea Mantegna la Pala di San Zeno per la Basilica di San Zeno di Verona.[2]
Il 19 agosto 1464 fu eletto patriarca di Venezia. Entrò in diocesi il 31 agosto successivo ma già il 19 novembre, non ancora consacrato vescovo, morì a Verona.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 18019094 · ISNI (EN) 0000 0001 1556 3744 · SBN SBLV165021 · BAV 495/9003 · CERL cnp01354765 · LCCN (EN) n82101672 · GND (DE) 118824325 · BNF (FR) cb126713109 (data) · J9U (EN, HE) 987007326567305171 |
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