Grotta dei Cervi | |
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Sciamano nella grotta dei cervi - ( attenzione! Questa riproduzione è invertita rispetto all'originale dipinto in grotta) | |
Stato | |
Regione | Puglia |
Provincia | Lecce |
Comune | Otranto |
Altitudine | 20 m s.l.m. |
Uso abitativo | neolitico |
Data scoperta | 1º febbraio 1970 |
Coordinate | 40°04′58″N 18°29′06″E |
La Grotta dei Cervi è una grotta naturale costiera, situata lungo il litorale salentino in località Porto Badisco nel Comune di Otranto (Lecce).
È stata scoperta il 1º febbraio del 1970 da cinque membri del "Gruppo Speleologico Salentino Pasquale de Lorentiis" di Maglie (Isidoro Mattioli, Severino Albertini, Remo Mazzotta, Enzo Evangelisti e Daniele Rizzo, a cui si sono aggiunti anche Nunzio Pacella e Giuseppe Salamina[1]) ed è il complesso pittorico neolitico più imponente d'Europa. In un primo momento le si diede il nome di “Antro di Enea”, per via della leggenda secondo la quale Enea sbarcò in Italia proprio a Porto Badisco. Il nome attuale deriva dalle successive scoperte dei pittogrammi.
La grotta non è accessibile al pubblico.
Si suddivide in tre ampi corridoi percorsi da pitture scoperte al loro interno:
Per accedere all'interno del complesso sono presenti due ingressi:
Vi è inoltre la presenza di un cunicolo che dà accesso ai corridoi, ed è stato prontamente scavato e rinforzato lungo le pareti da muretti a secco, da parte dell'uomo neolitico.
I pittogrammi, in guano di pipistrello e ocra rossa, raffigurano forme geometriche, umane e animali, che risalgono all'epoca neolitica, tra il 4.000 ed il 3.000 a.C.
Le figure rappresentano cacciatori, animali (cani, cavalli, cervi), oggetti, simboli magici, geometrie astratte e molte scene di caccia ai cervi (da cui il nome della grotta). Uno dei pittogrammi più famosi del mondo è il cosiddetto Dio che balla, che raffigura uno sciamano danzante .
Controllo di autorità | VIAF (EN) 83144647641280537262 |
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