HalobatesEschscholtz, 1822 è un genere di insetti della famigliaGerridae, noti come insetti pattinatori marini.[1][2]
È l'unico genere di insetti presente, con 5 specie, in mare aperto: queste specie conducono l'intera esistenza nelle acque degli oceani a distanza di centinaia di miglia dalla terraferma; un'altra quarantina di specie è stata descritta in acque costiere riparate. Tutte le specie vivono esclusivamente sull'interfaccia aria-mare, come parte della comunità del neuston.
Sono insetti di piccole dimensioni, di colore grigio-argenteo, lunghi appena 3,5–6 mm.
Come gli altri membri della famiglia Gerridae, possiedono antenne a 4 articoli, e occhi composti globulari. L'addome è corto e compresso in rapporto al torace. A differenza di altri gerridi, sono privi di ali in tutte le fasi del loro ciclo vitale. Le zampe anteriori sono piuttosto tozze ed utilizzate principalmente per afferrare le prede; le gambe centrali sono le più lunghe, sino a 1,5 cm o più, e portano una frangia di lunghi peli sulla tibia e sul primo tarso; esse garantiscono la maggiore forza propulsiva nella locomozione, mentre la zampe posteriori, anch'esse molto lunghe, hanno prevalentemente funzione direzionale.[1]
Sono voraci predatori; le prede principali delle specie costiere sono rappresentate da insetti terrestri caduti in acqua, mentre le specie oceaniche si nutrono prevalentemente di plancton.[7][8]
Le specie costiere depongono le loro uova su rocce immerse vicino alla costa, mentre le specie oceaniche utilizzano qualsiasi oggetto galleggiante come piume di uccelli, pezzi di legno, ed anche grumi di catrame e pezzi di plastica. Una recente ricerca ha dimostrato che essi hanno imparato a sfruttare l'enorme massa di rifiuti plastici presente nel Pacific Trash Vortex come nuove superfici per depositare le uova, col risultato di una maggiore concentrazione di uova nelle acque del vortice subtropicale del Nord Pacifico, una corrente oceanica a forma di vortice circolare localizzato tra l'equatore e il 50° di latitudine Nord.[9]
Tra i principali predatori di questi insetti vi sono alcune specie di uccelli della famiglia Hydrobatidae[10] e la tartaruga Caretta caretta[11].
Il genere fu descritto per la prima volta da Johann Friedrich von Eschscholtz, un medico estone che prese parte, tra il 1815 e il 1818, a una spedizione russa a bordo dell'incrociatore Rurik, raccogliendo tre specie (H. micans, H. sericeus e H. flaviventris) su cui si basò la descrizione formale del genere nel 1822.[7][12]
Nel 1883 Francis Buchanan White pubblicò una ampia monografia sul genere elencando 11 specie, tra cui 6 nuove specie raccolte durante la spedizione oceanografica dell'H.M.S. Challenger (1873–1876).[13]
Il numero delle specie note crebbe negli anni successivi, e attualmente (2013) il genere comprende le seguenti specie viventi:[14]
^ White FB, Report on the pelagic Hemiptera procured during the Voyage of H.M.S. Challenger in the years 1873–1876, in Report on the Scientific Results of the Voyage of the H.M.S. Challenger During the Years 1873–1876. Vol. 7, 1883, pp. 1-82.
Nils Møller Andersen, Halobates - Oceanic Insects, su zmuc.dk, Zoological Museum, Università di Copenaghen. URL consultato il 3 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 25 giugno 2017).
Halobates Life History, su unk.edu. URL consultato il 3 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2007).
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