La ricerca di Chiari riguardò in gran parte gli esami postmortemici e la maggior parte dei suoi numerosi scritti parlavano della autopsia. Nel 1890 descrisse una condizione che coinvolge la deformità del cervelletto e del tronco cerebrale nei bambini. Questo fenomeno fu chiamato come "Sindrome di Arnold-Chiari", nominata da Chiari e dal patologo tedesco Julius Arnold (1835-1915). Il sindromo fu nominato in suo onore nel 1907 da due degli studenti del dottor Arnold.[1]
Un altro termine medico chiamato in onore di Chiari è la sindrome di Budd-Chiari, che consiste in un rallentato deflusso del sangue dalle vene che escono dal fegato, le vene epatiche, a causa di una ostruzione presente nel loro lume o per un ostacolo del flusso sanguigno. Viene chiamato in collaborazione con il medico britannico George Budd (1808-1882). Infine, Chiari è anche famoso per descrivere la "rete di Chiari", un residuo embrionale che si trova nell'atrio destro, pubblicato per la prima volta nel 1897.
Über Veränderungen des Kleinhirns infolge von Hydrocephalie des Grosshirns, Deutsche medicinische Wochenschrift, Berlin, 1891, 17: 1172–1175.
Über Veränderungen des Kleinhirns, der Pons und der Medulla oblongata, infolge von congenitaler Hydrocephalie des Grosshirns, Denkschriften der Akademie der Wissenschaften in Wien, 1895, 63: 71.
B Lagerkvist e Olsen L, [The men behind the syndrome. John Cleland, Hans Chiari and Julius Arnold—3 men behind a new phenomenon. Brain stem defects in children with myelocele], in Lakartidningen, vol. 88, 32–33, August 1991, pp. 2610–1, PMID1881219.