Nella religione induista, Hari (sanscrito: हरि, "il Fulvo"[1]) è uno dei nomi di Visnù e di Krishna, che figura come 650º[2] nome nell'inno Vishnu sahasranama (I mille nomi di Vishnu) contenuto nell'Anusashana Parva del Mahābhārata. Durante le festività religiose è comune sentire gridare Haribol ! Haribol !, un invito ad invocare il nome di Hari. Il nome compare anche nella sua forma vocativa nel famoso mantra Hare Krishna.[3]
Nei Veda, Hari viene utilizzato per indicare, oltre a Vishnu come dio sole, anche Agni, dio del fuoco, e Indra, dio della folgore.[4]
Secondo la tradizione vaishnava Gaudiya, Hari significherebbe 'colui che ruba' o 'colui che porta via', alludendo a come Krishna porti via le sofferenze e le ansie e di come egli rubi il cuore dei suoi devoti.
Secondo il commentario di Adi Shankara al Vishnu sahasranama, Hari significherebbe invece "Colui che distrugge il saṃsāra".
Nello Sikhismo Hari è uno dei nomi di Dio, ma in tale religione Dio è senza forma e pertanto i sikh credono che "Hari" non abbia alcuna connessione né con Krishna né con Vishnu.