La famiglia Henckel von Donnersmarck è una famiglia nobile austriaco-tedesca che ha origine nell'ex regione di Spiš nell'Alta Ungheria, attuale Slovacchia. Il fondatore fu Henckel de Quintoforo nel XIV/XV secolo, e la sede originale della famiglia era Donnersmarck (lingua slovacca: Spišský Štvrtok).
Nel 1417, all'epoca del concilio di Costanza, il sacro romano imperatore e re ungherese, Sigismondo di Lussemburgo, concesse ai tre fratelli Peter, Jakob e Nicholas uno stemma.[1] Durante i secoli XV e XVI, Giovanni II (1481–1539), un insigne studioso, corrispose con Martin Luther, Erasmo da Rotterdam e Filippo Melantone. Cominciò la sua carriera come pastore a Levoča e Košice. In seguito, soggiornò alla corte di Luigi II d'Ungheria e di sua moglie, Maria d'Austria. Nel 1531, arrivò in Slesia e divenne canonico a Breslavia. Morì lì otto anni dopo e fu sepolto nella cattedrale locale.
Lazarus Henckel (o Lazarus il vecchio; 1551–1624) fu un banchiere e proprietario di miniere, e il finanziatore della guerra dell'imperatore Rodolfo II contro i turchi. In cambio dei suoi servigi, ottenne un certo numero di privilegi. Nel 1607, lui ed i suoi figli furono nobilitati con il cognome von Henckel von Donnersmarck.[1] La sede della famiglia diventò il castello a Neudeck (Świerklaniec). Lazarus II (o Lazarus il giovame; 1573–1664), detto il Pigro, fu creato barone di Gfell e Vesendorff dall'imperatore, Ferdinando II, a Ratisbona nel 1636. Nel 1651, l'arciduca Ferdinando Carlo del Tirolo elevò il titolo a quello di conte nei domini ereditari asburgici. Ricevette lo stesso titolo nel regno di Boemia dall'imperatore Leopoldo I nel 1661, che era ereditario per tutti i discendenti legittimi, maschi e femmine, in linea maschile.[1]
Nel 1697, l'eredità degli Henckel del Freien Standesherrschaft di Beuthen (Signoria libera di Beuthen), sotto la corona di Boemia, ottenne la conferma imperiale come Fideicommis ereditaria, un fido di famiglia ereditabile per primogenitura maschile, su quale proprietà si sarebbe successivamente basata l'ammissione della famiglia alla camera dei signori prussiana fino al 1918.[1] Nei secoli seguenti, i discendenti di Lazzaro II si divisero in diverse linee e rami.
Al principio del XX secolo, la famiglia era la seconda più ricca della Prussia dopo i Krupp.[2] Hugo I Henckel von Donnersmarck (1811–1890), fondatore e proprietario di una acciaieria, e Guido Henckel von Donnersmarck (1830–1916) furono entrambi ricchi industriali. Nel 1854 e nel 1887, alla famiglia furono assegnati i posti nella camera dei signori ereditari prussiana. Il 18 gennaio 1901 Guido Henckel von Donnersmarck ricevette il titolo prussiano di principe dall'imperatore tedesco Guglielmo II, ereditabile dalla primogenitura maschile.[1]
Guido, principe Henckel von Donnersmarck (1830–1916), proprietario terriero e industriale, sua moglie era conosciuta come La Païva; commissionò l’Hotel de Païva al 25 avenue des Champs-Elysées a Paris
Conte Lazarus IV Henckel von Donnersmarck (1835–1914), proprietario terriero e membro del Reichstag tedesco
Conte Dr. Victor Parry Amadeus Henckel von Donnersmarck (1854–1916), inviato presso l'Ambasciata tedesca a Copenaghen
Contessa Katharina Eleonore Veronika Irma Luise Henckel von Donnersmarck (1902–1965), attrice, interpretò la regina di Transilvania in My Fair Lady; sposò nel 1925 il barone Erich von Goldschmidt-Rothschild (1899–1987)
Carl Joseph Graf Henckel von Donnersmarck (1928-2008), ha sposato la principessa Maria Adelaide di Lussemburgo (1924–2007), genitori del conte Felix Henckel von Donnersmarck (1960-2007)
Herr. Augustine Heinrich Graf Henckel von Donnersmarck (1935–2005), prete
(DE) Beier, Lars-Olav, Kino: Unter Genieverdacht, in Der Spiegel, n. 49, Spiegel-Verlag Rudolf Augstein, 2010, p. 144. URL consultato il 30 gennaio 2017.
von Ehrenkrook, Hans Friedrich & von Hueck, Walter (a cura di), Henckel v. Donnersmarck, in Genealogisches Handbuch des Adels, Fürstliche Häuser, Vol. XV, Limberg an der Lahn, DEU, C.A. Starke Verlag, 1997, pp. 590-592, ISBN978-3-7980-0814-4. URL consultato il 30 gennaio 2017.
Henckel von Donnersmarckowie. Kariera i fortuna rodu, A. Kuzio-Podrucki, Bytom 2003.
Zamki Donnersmarcków, J. A. Krawczyk, A. Kuzio-Podrucki, Radzionków 2002.
Herbarz bytomski, A. Kuzio-Podrucki, P. Nadolski, D. Woźnicki, Bytom 2003.
Henckel von Donnersmarckowie. Kariera i fortuna rodu, Arkadiusz Kuzio-Podrucki. Rococo, Bytom 2003 ISBN 83-86293-41-1 (in Polish).
Zamki i pałace Donnersmarcków. Schlösser der Donnersmarcks, Jarosław Aleksander Krawczyk, Arkadiusz Kuzio-Podrucki: 2nd edition. Drukarnia Skill, Bytom 2003 ISBN 83-86293-41-1 (in German and Polish).
Guido Graf Henckel Fürst von Donnersmarck, J. Bitta. In Schlesier des 19. Jahrhunderts (= Schlesische Lebensbilder; Volume 1). Edited by Friedrich Andreae for Historischen Kommission für Schlesien. 2nd edition. Thorbecke, Sigmaringen 1985 ISBN 3-7995-6191-9.
Henckel von Donnersmarck Graf (seit 1901 Fürst) Guido, H. Nussbaum. In Biographisches Lexikon zur Deutschen Geschichte. Deutscher Verlag der Wissenschaften, Berlin 1967, Karl Obermann, Heinrich Scheel and others (editors).
Hugo Reichsgraf Henckel Freiherr von Donnersmarck und die Geschichte seines Hauses. Vienna, c. 1890.
Henckel von Donnersmarck Hugo. In Österreichisches Biographisches Lexicon 1815–1950. Volume 2. Verlag der Österreichischen Akademie der Wissenschaften, Vienna, 1959.
Allgemeine Enzyklopädie der Wissenschaften und Künste, 2nd section, p. 389. H-N. Leipzig, 1829.