Henry Puna

Henry Puna
Henry Puna nel 2015

11º Primo ministro delle Isole Cook
Durata mandato30 novembre 2010 –
1º ottobre 2020
MonarcaElisabetta II
PredecessoreJim Marurai
SuccessoreMark Brown

Ministro dell'Energia
Durata mandato3 dicembre 2010 –
1º ottobre 2020

Ministro degli Affari Esteri
Durata mandato3 novembre 2013 –
1º ottobre 2020

Ministro delle risorse marine
Durata mandato3 novembre 2013 –
1º ottobre 2020

Ministro dell'Istruzione
Durata mandato17 dicembre 2014 –
4 giugno 2020

Ministro dei Trasporti
Durata mandato3 novembre 2013 –
20 settembre 2018

Ministro dell'Ambiente
Durata mandato3 dicembre 2010 –
3 novembre 2013

Ministro della Giustizia
Durata mandato3 dicembre 2010 –
3 novembre 2013

Ministro della Polizia
Durata mandato3 dicembre 2010 –
17 aprile 2012

Durata mandatomarzo 2020 –
1º ottobre 2020

Membro del Parlamento delle Isole Cook
Durata mandato8 febbraio 2005 –
27 settembre 2006

Segretario generale del Forum delle isole del Pacifico
In carica
Inizio mandato24 maggio 2021
PredecessoreMeg Taylor

Dati generali
Partito politicoCook Islands Party
UniversitàUniversità di Auckland

Henry Puna[1] (Mangaia, 29 luglio 1949[2]) è un politico cookese, segretario generale del Forum delle isole del Pacifico da maggio 2021 e primo ministro delle Isole Cook da novembre 2010 a ottobre 2020[3][4].

Puna è cresciuto a Aitutaki,[2] e ha studiato legge presso l'Università di Auckland in Nuova Zelanda e l'Università della Tasmania in Australia.[2] Prima di entrare in politica ha lavorato come avvocato, dipendente pubblico e coltivatore di perle.[5] Dal 1999 al 2000 ha ricoperto l'incarico di Alto Commissario delle Isole Cook in Nuova Zelanda.[5][6]

Il padre di Puna, Tuakeu Manuela era un membro del Parlamento delle Isole Cook, i suoi fratelli maggiori William Estall e Ngereteina Puna sono stati entrambi ministri, e l'altro suo fratello, Manuela Puna è stato cancelliere del Parlamento delle Isole Cook.[2]

Puna è un membro della Chiesa cristiana avventista del settimo giorno.[7]

Carriera politica

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Puna si è candidato la prima volta per il ruolo di parlamentare alle elezioni del 2004,[8] perdendo però il seggio di poco,[9] quindi tramite una petizione elettorale fece ricorso, la petizione fu accolta,[10] e nel 2005 si svolsero delle elezioni suppletive dove Puna vinse.[11][12]

Nel settembre 2006, Puna è stato eletto leader del Cook Islands Party,[13] alle elezioni dello stesso anno si presento sempre nel collegio elettorale di Manihiki ma non venne rieletto, nonostante questo Puna ha continuato a essere leader anche fuori dal Parlamento.[14][15] Nel settembre 2009, Puna è stato rieletto all'unanimità leader del partito.[4]

Primo Ministro

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Puna è stato rieletto deputato nel collegio di Manihiki durante le elezioni del 2010, in cui il suo partito ha vinto 16 seggi su 24. Il 30 novembre 2010 ha prestato giuramento come Primo ministro delle Isole Cook.[2][16] Le priorità politiche iniziali di Puna erano di rilanciare l'economia[17] e avviare dei negoziati per un piano di aiuti con la Nuova Zelanda.[18] Poco dopo essere stato eletto, Puna ha dovuto affrontare la condanna della comunità internazionale, dopo aver suggerito che la prima vittima dell'HIV delle Isole Cook doveva essere messa in quarantena o deportata affinché la malattia non si diffondesse nel paese.[19] Nel febbraio 2011 ha annunciato una maggiore trasparenza sulle spese di viaggio di ministri e parlamentari.[20] Nel luglio 2011 ha annunciato un programma di energia rinnovabile a lungo termine, con l'obiettivo iniziale di raggiungere il 50% di elettricità rinnovabile entro il 2015 e il 100% entro il 2020.[21] Sostenute dai finanziamenti dell'Australia, della Nuova Zelanda e della Banca Asiatica di Sviluppo, le isole settentrionali sono state convertite all'energia solare nel 2015,[22] e nel 2019 anche quelle meridionali.[23]

Nell'agosto 2011 ha fatto la sua prima visita formale in Nuova Zelanda durante il Forum delle Isole del Pacifico ad Auckland.[24] Nel settembre 2011 ha annunciato che il suo governo avrebbe istituito un'area marina protetta di un milione di chilometri quadrati nelle Isole Cook meridionali,[25] quest'idea è stata poi approvata dal Parlamento nel 2017.[26] Nel novembre 2011 le Isole Cook sono diventate un membro fondatore del Polynesian Leaders Group, un ente formato da diversi stati e territori per avere una maggiore collaborazione su una varietà di questioni, tra cui cultura, lingua, istruzione, risposte ai cambiamenti climatici, commercio e investimenti.[27][28]

Nell'aprile 2013 si è schierato contro i matrimoni tra persone dello stesso sesso e ha dichiarato che le Isole Cook non avrebbero seguito la Nuova Zelanda nel legiferare per l'uguaglianza del matrimonio.[29] Il governo di Puna in seguito alla decisione di tassare le pensioni provenienti dalla Nuova Zelanda ha ha dovuto affrontare delle proteste pubbliche.[30] Nell'aprile 2014 Puna ha sciolto anticipatamente il Parlamento e ha indetto delle nuove elezioni.[31][32]

Puna nel 2014

Il governo di Puna ha vinto le elezioni generali delle Isole Cook del 2014, ottenendo 13 seggi su 24, ma ha perso la maggioranza dopo le petizioni elettorali.[33] Nel paese c'è stato un breve periodo di instabilità, che si è risolto solo un anno più tardi con le elezioni suppletive nel collegio di Vaipae-Tautu, dove Puna ha ottenuto la maggioranza.[34] Durante la campagna elettorale Puna annunciò che si sarebbe tenuto un referendum ad Aitutaki per decidere se gli aerei potessero volare di domenica.[35] I residenti hanno votato per eliminare i voli, ma Puna ha rifiutato di dire se avrebbe accettato il risultato.[36][37] Alla fine del 2016, Puna ha annunciato che il suo governo non avrebbe agito in base al risultato del referendum.[38]

Nel giugno 2015 Puna ha annunciato un piano per l'adesione delle Isole Cook alle Nazioni Unite.[39] Il piano è stato immediatamente respinto dal primo ministro neozelandese John Key, che lo ha ritenuto contrario allo status giuridico che legava la Nuova Zelanda con l'Isola.[40] Nell'agosto 2015, il governo di Puna ha ospitato una numerosa delegazione neozelandese per le celebrazioni per i 50 anni di autogoverno.[41] Nello stesso mese è stato rieletto leader del Cook Islands Party.[42] In un incontro con John Key ad Auckland ha criticato le iniziative adottate sui cambiamenti climatici dalla Nuova Zelanda e ha invitato il governo neozelandese a fare di più per ridurre le emissioni di gas serra.[43] Nel dicembre 2015 ha partecipato alla Conferenza sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite del 2015 a Parigi, in Francia, dove con altri leader del Pacifico ha accusato gli altri paesi del mondo di non compiere abbastanza sforzi per far fronte all'emergenza climatica.[44]

Nel febbraio 2016, il vice primo ministro Teariki Heather è stato indagato per corruzione,[45] però Puna ha rifiutato di sospenderlo.[46] Nel marzo 2016 il governo di Puna ha firmato un accordo di pesca con l'Unione europea, per consentire alle navi europee di utilizzare la controversa rete da circuizione nelle acque delle Isole Cook.[47] Un mese dopo, Puna ha annunciato l'istituzione di una zona economica esclusiva intorno al parco marino di Marae Moana.[48] Nel marzo 2017 la zona economica esclusiva è stata estesa in ciascuna isola del paese.[26][49]

Puna nel dicembre 2019

Nelle elezioni del 2018, il Partito di Puna ha perso la maggioranza in Parlamento, vincendo solo 10 dei 24 seggi, ma nonostante questo, Puna è stato in grado di mettere insieme una coalizione offrendo ministeri a George Angene del Movimento delle Isole Cook e agli indipendenti Robert Tapaitau e Rose Toki-Brown.[50] Nel novembre 2019, Puna ha annunciato l'intenzione del suo governo di ratificare l'accordo commerciale PACER Plus.[51]

Nel dicembre 2019 è stato aperto un procedimento giudiziario per frode contro Puna e il vice primo ministro Mark Brown, sostenendo che un aereo noleggiato dal governo era stato utilizzato in modo improprio. Il caso non è stato ancora risolto.[52] Nel 2020 Puna insieme al suo governo ha dovuto affrontare la pandemia COVID-19.[53] Il 17 giugno 2020, Puna ha annunciato l'intenzione di dimettersi a settembre dalla carica di Primo Ministro, per competere per il ruolo di Segretario generale del Forum delle Isole del Pacifico.[54][55] Il 1º ottobre si è dimesso ed è stato sostituito dal vicepresidente Mark Brown.[56]

Segretario generale del Forum delle isole del Pacifico

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Il 24 marzo 2021 si è dimesso anche dalla carica di deputato,[57] in seguito all'elezione come segretario generale del Forum delle isole del Pacifico. La sua elezione ha suscitato numerose critiche, in particolare dagli Stati Federati di Micronesia, Nauru, Isole Marshall e Kiribati, che hanno manifestato l'intenzione di lasciare l'organizzazione.[58][59][60][61][62] Nonostante ciò, Puma ha assunto la carica il 24 maggio seguente.[63]

  1. ^ Parliamentary General Election – Main Electoral Roll – Manihiki, Cook Islands Registrar of Electors, 10 maggio 2010.
  2. ^ a b c d e New PM sworn in today, su cinews.co.ck, Cook Islands News, 30 novembre 2010. URL consultato il 5 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 7 dicembre 2010).
  3. ^ Cook Islands parliament electing new PM, su rnz.co.nz, RNZ, 1º ottobre 2020. URL consultato il 1º ottobre 2020 (archiviato il 1º novembre 2020).
  4. ^ a b Henry Puna still CIP leader, su cinews.co.ck, Cook Islands News, 23 settembre 2009. URL consultato il 5 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2009).
  5. ^ a b PUNA GETS COOK ISLANDS' HIGH COMMISSIONER’S JOB IN NEW ZEALAND, su pireport.org, Pacific Islands Report, 28 settembre 1999. URL consultato il 20 luglio 2020 (archiviato il 20 luglio 2020).
  6. ^ NEW COOK ISLANDS HIGH COMMISSIONER TO NEW ZEALAND, su pireport.org, Pacific Islands Report, 24 aprile 2000. URL consultato il 20 luglio 2020 (archiviato il 20 luglio 2020).
  7. ^ (EN) Adventists elected into Cook Islands Parliament, su record.adventistchurch.com. URL consultato il 5 luglio 2019 (archiviato il 5 luglio 2019).
  8. ^ Cooks opposition warns of prime minister losing seat over pearl industry decline, su rnz.co.nz, RNZ, 6 settembre 2004. URL consultato il 20 luglio 2020.
  9. ^ Cooks PM Woonton retains seat, su rnz.co.nz, RNZ, 14 settembre 2004. URL consultato il 20 luglio 2020.
  10. ^ Cook Islands prime minister named in election petition, su rnz.co.nz, RNZ, 24 settembre 2004. URL consultato il 20 luglio 2020.
  11. ^ Preliminary results show Puna wins Cook Islands by-election, su rnz.co.nz, RNZ, 10 febbraio 2005. URL consultato il 20 luglio 2020.
  12. ^ Cooks to vote for new Prime Minister after election draw leads to by-election, su rnz.co.nz, RNZ, 13 dicembre 2004. URL consultato il 20 luglio 2020 (archiviato il 1º luglio 2020).
  13. ^ Henry Puna elected as leader of Cook Islands Party, su rnz.co.nz, RNZ, 4 settembre 2006. URL consultato il 20 luglio 2020.
  14. ^ Leader of Cook Islands Party at a loss over election result, su rnz.co.nz, RNZ, 2 ottobre 2006. URL consultato il 20 luglio 2020.
  15. ^ Jon Tikivanotau M Jonassen, Polynesia in Review: Cook Islands Issues and Events, 1 July 2006 to 30, June 2007, in The Contemporary Pacific, vol. 20, n. 1, Spring 2008, pp. 216–222. URL consultato il 21 luglio 2020 (archiviato il 21 luglio 2020).
  16. ^ New Cook Islands PM sworn in, su rnz.co.nz, RNZ, 1º dicembre 2010. URL consultato il 20 luglio 2020 (archiviato il 20 luglio 2020).
  17. ^ New Cook Islands government says economy is its priority, su rnz.co.nz, RNZ, 6 dicembre 2010. URL consultato il 20 luglio 2020 (archiviato il 20 luglio 2020).
  18. ^ McCully to discuss aid parameters with new Cooks government, su rnz.co.nz, RNZ, 17 dicembre 2010. URL consultato il 20 luglio 2020 (archiviato il 21 luglio 2020).
  19. ^ Cook Islands govt condemned over attitude to HIV case, su rnz.co.nz, RNZ, 12 gennaio 2011. URL consultato il 20 luglio 2020 (archiviato il 20 luglio 2020).
  20. ^ Cook Islands government will no longer demand dividends from state businesses, su rnz.co.nz, RNZ, 7 febbraio 2011. URL consultato il 20 luglio 2020 (archiviato il 20 luglio 2020).
  21. ^ Cook Islands: 100% Renewable Energy by 2020, su sprep.org, Secretariat of the Pacific Regional Environment Programme, 5 luglio 2011. URL consultato il 16 luglio 2020 (archiviato il 16 luglio 2020).
  22. ^ Cook Islands solar energy projects opened, su scoop.co.nz, Scoop, 13 maggio 2015. URL consultato il 16 luglio 2020 (archiviato il 17 luglio 2020).
  23. ^ Kiwi company delivers sustainable power for Cook Islands, su scoop.co.nz, Scoop, 19 luglio 2019. URL consultato il 16 luglio 2020 (archiviato il 16 luglio 2020).
  24. ^ Cook Islands prime minister makes first formal visit to New Zealand, su rnz.co.nz, RNZ, 13 agosto 2011. URL consultato il 20 luglio 2020 (archiviato il 20 luglio 2020).
  25. ^ Cook Islands sets up huge marine reserve, su rnz.co.nz, RNZ, 8 settembre 2011. URL consultato il 20 luglio 2020 (archiviato il 20 luglio 2020).
  26. ^ a b Cook Islands Marae Moana legislation passed, su rnz.co.nz, RNZ, 14 luglio 2017. URL consultato il 21 luglio 2020 (archiviato il 12 luglio 2020).
  27. ^ NZ may be invited to join proposed 'Polynesian Triangle' ginger group, su pacific.scoop.co.nz, Pacific Scoop, 19 settembre 2011. URL consultato il 20 luglio 2020 (archiviato il 18 gennaio 2012).
  28. ^ New Polynesian Leaders Group formed in Samoa, su rnz.co.nz, RNZ, 18 novembre 2011. URL consultato il 20 luglio 2020 (archiviato il 20 luglio 2020).
  29. ^ Cook Islands PM rules out marriage equality, su rnz.co.nz, RNZ, 29 aprile 2013. URL consultato il 20 luglio 2020 (archiviato il 20 luglio 2020).
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  32. ^ Bishop resigns from Cabinet, su cookislandsnews.com, Cook Islands News, 18 aprile 2014. URL consultato l'8 luglio 2020 (archiviato l'8 luglio 2020).
  33. ^ Ruling Cook Islands Party under threat after court decision, su rnz.co.nz, RNZ, 29 settembre 2014. URL consultato il 20 luglio 2020 (archiviato il 20 luglio 2020).
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  41. ^ Cooks celebrates 50 years of self-government, su rnz.co.nz, RNZ, 5 agosto 2015. URL consultato il 21 luglio 2020 (archiviato il 20 luglio 2020).
  42. ^ Henry Puna re-elected as leader of CI Party, su rnz.co.nz, RNZ, 11 agosto 2015. URL consultato il 21 luglio 2020 (archiviato il 20 luglio 2020).
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  44. ^ Chris Bramwell, Pacific leaders accuse world of 'dragging feet', su rnz.co.nz, RNZ, 6 dicembre 2015. URL consultato il 21 luglio 2020 (archiviato il 21 luglio 2020).
  45. ^ Cooks Minister being investigated for corruption, su rnz.co.nz, RNZ, 9 febbraio 2016. URL consultato il 7 luglio 2020 (archiviato il 7 luglio 2020).
  46. ^ Cooks PM won't suspend his deputy, su rnz.co.nz, RNZ, 11 febbraio 2016. URL consultato il 7 luglio 2020 (archiviato il 7 luglio 2020).
  47. ^ Cook Islands cabinet backs EU fishing deal, su rnz.co.nz, RNZ, 17 marzo 2016. URL consultato il 21 luglio 2020 (archiviato il 21 luglio 2020).
  48. ^ Marae Moana to cover all of Cooks' EEZ, su rnz.co.nz, RNZ, 15 novembre 2016. URL consultato il 21 luglio 2020 (archiviato il 18 luglio 2020).
  49. ^ Cooks environmentalists delighted at 50-mile zone, su rnz.co.nz, RNZ, 23 marzo 2017. URL consultato il 21 luglio 2020 (archiviato il 13 novembre 2020).
  50. ^ Cook Islands Cabinet revealed, su rnz.co.nz, RNZ, 11 luglio 2018. URL consultato il 21 luglio 2020 (archiviato il 23 luglio 2020).
  51. ^ Cook Islands to ratify PACER Plus, su rnz.co.nz, RNZ, 14 novembre 2019. URL consultato il 21 luglio 2020 (archiviato l'11 giugno 2020).
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  58. ^ Future of Pacific Islands Forum in doubt as Palau walks out, in The Guardian, 5 febbraio 2021. URL consultato il 5 febbraio 2021.
  59. ^ Palau preparing to leave Pacific Islands Forum, su rnz.co.nz, Radio New Zealand, 5 febbraio 2021. URL consultato il 5 febbraio 2021.
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  61. ^ (EN) Future of Pacific Islands Forum in doubt as Palau walks out, su The Guardian, 5 febbraio 2021. URL consultato l'8 febbraio 2021.
  62. ^ Marshalls MPs call for re-evaluating, not dropping, ties to Forum, su rnz.co.nz, Radio New Zealand, 5 febbraio 2021. URL consultato il 5 febbraio 2021.
  63. ^ Henry Puna, new Pacific Islands Forum SG starts in May, su matangitonga.to, Matangi Tonga Online, 2 aprile 2021. URL consultato il 4 aprile 2021.

Altri progetti

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Primi ministri delle Isole Cook

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