HERA (Holding Energia Risorse Ambiente) | |
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Sede centrale a Bologna | |
Stato | Italia |
Forma societaria | Società per azioni |
Borse valori | Borsa Italiana: HER |
ISIN | IT0001250932 |
Fondazione | 2002 a Bologna |
Sede principale | Bologna |
Persone chiave |
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Settore | Multiservizi |
Prodotti |
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Fatturato | 14,9 miliardi di €[3] (2023) |
Utile netto | 375,2 milioni di €[3] (2023) |
Dipendenti | 9.965[3] (2023) |
Sito web | www.gruppohera.it/ |
Hera SpA (acronimo di Holding Energia Risorse Ambiente) è un'azienda multiservizi italiana, operante in 311 comuni della Città metropolitana di Bologna, delle province di Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Padova, Pesaro-Urbino, Ravenna, Rimini, Trieste, Pordenone, Udine, dell'are di Gorizia, in 5 comuni della Città metropolitana di Venezia e in 6 comuni della provincia di Ancona.
Fornisce servizi energetici (gas, energia elettrica), idrici (acquedotto, fognatura e depurazione) e ambientali (raccolta e smaltimento rifiuti) a 4,2 milioni di cittadini.[3][4]
Hera è una società partecipata a controllo pubblico in quanto il patto di sindacato tra gli enti pubblici azionisti[5] detiene la quota di maggioranza delle azioni.[6][7][8] È tra le maggiori aziende italiane per fatturato.
Ha sede a Bologna ed è quotata nell'indice FTSE MIB della Borsa Italiana.
L'azienda nacque nel 2002 dalla fusione di 11 aziende operanti nel settore della pubblica utilità emiliano-romagnola.[9] Il logo è stato disegnato da Bob Noorda.[10]
Nel 2003 Hera ha avviato le procedure per essere quotata alla Borsa di Milano.[11] Nei successivi tre anni, l'azienda ha portato avanti un processo di ampliamento e sviluppo, fondendosi con altre società italiane del settore distribuzione energia, acqua e gas, tra le quali Agea,[12] Acosea,[13] Meta,[14] Geat Distribution Gas[15] e Sat Inc.[16]
Nel 2006 il gruppo ha siglato un memorandum di intesa con Enel, Edison e Sonatrach. Tale memorandum ha portato all'acquisto annuale di un miliardo di metri cubi di gas naturale, trasportato attraverso il gasdotto del consorzio Galsi, di cui fa parte anche la stessa Hera.[17][18]
Nella prima parte del 2006, il Gruppo Hera ha acquisito una partecipazione del 49,79% nella multi-utility di Pesaro Aspes Multiservizi[19] e il 46,5% di SAT (Multiutility operante nella provincia di Modena).[20]
Nel 2007 è stata approvata la fusione tra Aspes e Megas (Urbino),[21] la nascita di Marche Multiservizi (partecipazione di Hera 41,8%) e la fusione per incorporazione di SAT S.p.A.[22]
Nel luglio 2008 Hera ha acquisito Megas Trade, una compagnia operante nella vendita di gas ed elettricità nell'area di Urbino e di proprietà di Marche Multiservizi.[23] Tale transazione ha formalizzato la nascita di Hera Comm Marche, il ramo commerciale del Gruppo Hera nella regione Marche, controllata da Hera Comm.[24]
Il 25 luglio 2012 è stata approvata l'aggregazione con Acegas-Aps S.p.A.(Padova-Trieste), che è entrata a far parte del Gruppo Hera dal 1º gennaio 2013.[25]
Il 1º luglio 2014 Acegas-Aps e Amga Udine sono confluite in AcegasApsAmga, società del Gruppo Hera.[26]
Nell'aprile 2017 Hera perfeziona l'acquisto del primo 40% di Aliplast, azienda trevigiana con un giro d'affari sui 100 milioni di euro e eccellenza nazionale nella raccolta di rifiuti.[27] Un altro 40% è acquisito nel marzo 2018,[28] l'ultimo 20% sarà rilevato nel giugno 2022. Costo complessivo dell'operazione: 35,4 milioni di euro.[27]
Nel maggio 2019, Hera acquisisce il 100% delle quote di Cosea Ambiente, azienda intercomunale dell'appennino tosco-emiliano, estesa su un territorio di 20 comuni (15 nella provincia di Bologna, 5 nella provincia di Pistoia).[29]
Hera Comm rappresenta il ramo commerciale del Gruppo ed opera nei settori elettricità e gas sul territorio italiano.[30]
HeraAmbiente si occupa invece di rifiuti industriali e gestisce il sistema impiantistico del Gruppo. Questo il quadro:[3][4]
La compagine sociale del Gruppo Hera annovera 111 Comuni del territorio di riferimento che, insieme ad altri soci pubblici, detengono il 45,8% delle azioni. Il restante 54,2% del flottante è detenuto da privati suddivisi tra investitori istituzionali, retail, fondazioni bancarie e aziende.[3]
Partecipazioni rilevanti (CONSOB)[32]
Situazione aggiornata sulla base delle comunicazioni pervenute ai sensi di legge ed elaborate fino al 2024.
Hera pubblica un bilancio di responsabilità che contiene dati provenienti dalle tre principali aree di business, con un particolare focus sulla responsabilità sociale ed ambientale.
Nel 2016 il fatturato è stato di 4,46 miliardi di euro con un utile netto di 220,4 milioni.[33] Nel 2017 i ricavi hanno raggiunto i 6,13 miliardi di euro (+10,3% rispetto all'anno precedente), con il Mol (margine operativo lordo) a 984,6 milioni (crescita del 7,4%) e un utile di 266,8 milioni (+21,1%).
Nel 2023 il fatturato è stato di 14,9 miliardi di euro con un utile netto di 375,2 milioni.[34]
Dal 2009 al 2012 un procedimento giudiziario ha visto coinvolta la società in relazione all'inceneritore di Coriano (RN), ritenuto altamente pericoloso per le diverse anomalie riscontrate: tipologia dei rifiuti bruciati, quantità sopra la norma e circa la costruzione stessa degli impianti. Un dirigente di Hera è stato indagato dal pubblico ministero per abuso d'ufficio, falso ideologico, lesioni personali colpose e getto di cose pericolose,[35] ed è stato poi assolto dalla precedente accusa di omicidio colposo.[36]
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