Hibakujumoku (被爆樹木?, detto anche A-bombed tree in inglese) è il termine giapponese per indicare un albero che è stato esposto al bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki nel 1945 ed è sopravvissuto oppure ha rigermogliato dalle sue radici. Il termine è composto da hibaku (被爆?) che significa "bombardato, esposto a radiazione nucleare" e jumoku (樹木?) con il significato di "albero" o "bosco".
L’enorme calore rilasciato dall’esplosione nei primi tre secondi di impatto nel raggio di 3 chilometri dall’epicentro è stato circa 40 volte quello del sole.[1] Il livello iniziale di radiazione all’epicentro è stato calcolato di circa 240 Gy.[2] Se all’epicentro e nelle aree limitrofe la distruzione è stata totale, ad alcune centinaia di metri alcune piante sono sopravvissute sebbene notevolmente danneggiate.[3] Secondo il rapporto Hiroshima and Nagasaki: The Physical, Medical, and Social Effects of the Atomic Bombings, le piante subirono danni prevalentemente nella porzione esposta al di sopra del terreno, mentre la parte sotterranea non è sempre stata completamente danneggiata in quanto protetta dallo strato di terreno; in alcuni casi anche il tronco non è andato completamente distrutto e la massa dello stesso tronco ha protetto la pianta che ha perso i rami e la corteccia nel lato verso l’esplosione mentre ha potuto mantenere viva una parte della corteccia sul lato non esposto.[4]
Già a partire da alcuni mesi successivi alle esplosioni, alcuni alberi distanti a partire da circa 700 metri dall’epicentro cominciarono a germogliare dalle radici o a mettere nuove gemme dal tronco. Studi realizzati da ricercatori giapponesi negli anni immediatamente successivi ai bombardamenti atomici del 1945, hanno riscontrato numerosi casi di alberi ’’hibakujumoku’’ sia a Nagasaki che ad Hiroshima e hanno redatto una lista delle specie che sono risultate detenere un elevato livello di capacità di sopravvivenza e rigenerazione.[5]
In generale una maggiore capacità di rigenerazione è stata rilevata nelle latifoglie, mentre le aghifoglie che erano apparentemente sopravvissute in numero maggiore appassirono completamente e morirono entro l’anno successivo.[6]
La capacità di sopravvivenza e rigenerazione delle piante e in particolare di sopravvivere agli incendi, capacità posseduta in misura superiore rispetto al mondo animale, è da porsi in relazione alla struttura modulare dei vegetali che distribuiscono sull’intero corpo o sue ampie porzioni le funzioni che nel mondo animale sono concentrate prevalentemente in organi specifici; questa struttura si è evoluta nel tempo per la necessità di sopravvivere non solo alle catastrofi ma soprattutto ai predatori.[7]
L’albero hibaku jumoku più vicino all’epicentro dello scoppio di Hiroshima è stato un salice piangente che ad oggi, 2020, è ancora in vita. Un censimento condotto nel 2011 sul territorio di Hiroshima ha individuato circa 170 esemplari di alberi ancora vitali che erano già presenti sul territorio precedentemente all’esplosione.[8] Tra questi un oleandro che è stato designato fiore ufficiale di Hiroshima per la sua estrema vitalità.
Le specie di hibakujumoku sono elencate nel database redatto da UNITAR,[9] qui di seguito elencate, integrate con i dati pubblicati in Hiroshima and Nagasaki: The Physical, Medical, and Social Effects of the Atomic Bombings.
Nome comune | Nome scientifico |
---|---|
Salice piangente | Salix babylonica |
Robinia | Robinia pseudoacacia |
Albero dei rosari | Melia azedarach var. japonica |
Ficus | Ficus sp. |
Bamboo | Bambuseae tribe |
Azalea | Rhododendron genus |
Palma della Cina o di Fortune | Trachycarpus fortunei |
Oleandro | Nerium indicum |
Euonymus del Giappone | Euonymus japonicus |
Ilex rotunda | Ilex rotunda |
Aralia giapponese | Fatsia japonica |
Celtis sinensis | Celtis sinensis var. japonica |
Albero della canfora | Cinnamomum camphora |
Elaeagnus pungens | Elaeagnus pungens |
Cachi o Kaki | Diospyros kaki |
Eucalipto | Eucalyptus melliodora |
Salice | Salix chaenomeloides |
Catalpa | Catalpa bignonioides |
Cycas revoluta | Cycas revoluta |
Peonia suffruticosa | Paeonia suffruticosa |
Neolitsea sericea | Neolitsea sericea |
Ciliegio | Prunus × yedoensis |
Mirto crespo | Lagerstroemia indica |
Ginkgo biloba | Ginkgo biloba |
Platano orientale | Platanus orientalis |
Firmiana simplex | Firmiana simplex |
Pino nero giapponese | Pinus thunbergii |
Aphananthe aspera | Aphananthe aspera |
Celsis jessoensis | Celtis sinensis var. japonica |
Giuggiolo | Ziziphus jujuba |
Prunus mume | Prunus mume var. purpurea |
Amanatsu | Citrus natsudaidai |
Persea | Persea thunbergii |
Tiglio sp.miqueliana | Tilia miqueliana |
Camelia sp. japonica | Camellia japonica |
Chaenomele speciosa | Chaenomeles speciosa |
Ginepro cinese | Juniperus chinensis |
Crinum | Crinum sp. |